Un pari tra i fischi a Marassi

GENOVA – Eroici. Non i giocatori in campo. Parliamo degli spettatori di Marassi, che sacrificano la propria domenica per un Samp-Chievo che si candida a peggior partita di serie A dall’inizio dell’anno. Raramente uno 0-0 è stato più onesto nel rispecchiare quanto visto in campo. Due portieri disoccupati, zero emozioni. Forse saremo banali, ma abbiamo il timore che per questa Samp senza Cassano sarà dura invertire la tendenza. Questa squadra è stata costruita su Fantantonio, senza di lui non ha soluzioni. Appurato che il barese non fa più parte del progetto, a gennaio bisognerà fare qualcosa. Altrimenti questa stagione rischia di spazientire i tifosi, che già ieri hanno fischiato a lungo. Punto invece ben accolto in casa Chievo, che si conferma squadra molto ostica da affrontare. E presto tornerà Pellissier. Così ci sarà anche qualcuno in grado di fare male agli avversari.


Il primo tempo è di rara bruttezza. Il tema tattico della Samp è uno solo: allargare il gioco sugli esterni per Koman e Guberti per trovare poi Pazzini e Pozzi con i cross. Nei primi 10’ ne arrivano un paio di interessanti, ma senza conseguenze per un semi-disoccupato Sorrentino. La squadra di Di Carlo non ha varianti, le mancano anche le accelerazioni di Semioli e la leadership di Palombo. Anche il Chievo è senza il suo uomo di qualità, Pellissier e si limita a difendere con il consueto ordine.


L’inizio della ripresa illude per un attimo, con un bello spunto di Guberti, un sinistro di Bogliacino respinto da Curci e un tiro da fuori di Pazzini su cui vigila Sorrentino. E’ l’inizio di una nuova partita? Neanche per idea. Le squadre si spengono progressivamente. Ci si mette anche la stanchezza dovuta alle tre partite in sette giorni. Pazzini si agita, ma senza Cassano è dura. Sull’altro fronte tra Moscardelli, Thereau, De Paula e Granoche è calma piatta. ma almeno arriva un punto prezioso su un campo sempre complicato. E la classifica resta tranquillissima.


Al contrario di una cinquantina di tifosi doriani, che a fine gara hanno duramente contestato il presidente Riccardo Garrone. E’ la prima volta che succede in 8 anni. Non si è trattato di una protesta generalizzata, ma certamente rumorosa e decisa. Cassano o non Cassano, qualcosa deve cambiare.