Una perla di Di Vaio stende i lombardi

BOLOGNA – Una perla di Marco Di Vaio, ancora una volta Marco Di Vaio, regala al Bologna una vittoria, la terza in casa, che conferma l’imbattibilità al Dall’Ara e dà respiro alla classifica. Il Brescia esce invece a mani vuote da una sfida il cui risultato lo penalizza forse un po’ troppo: colpito al 13’ della ripresa da un giocatore che fin lì non si era praticamente visto, non ha trovato coraggio e soluzioni per reagire, se si fanno un paio di eccezioni per Diamanti, che, quasi da solo, ha provato a rimettere in sesto una partita dalla quale i lombardi escono con una situazione di classifica che comincia a dare qualche preoccupazione.

Il protagonista, però, è stato ancora una volta il capitano del Bologna, quest’anno ancor più decisivo del solito: sono suoi, infatti 7 degli 11 gol messi a segno dai rossoblù in stagione, gli ultimi di una carriera che, in serie A, lo vede raggiungere quota 120 al pari di un’altra bandiera del Bologna, (degli anni Quaranta) come Ettore Puricelli; nonché al sesto posto fra i calciatori in attività.

Malesani ha scelto di schierarlo come punta centrale, con al suo fianco i giovani uruguaiani Ramirez e Gimenez, il ruolo che Di Vaio preferisce e nel quale è più pericoloso. Dopo 60’ in cui è rimasto mimetizzato, ha ricevuto al limite dell’area da Ramirez un pallone che pareva quasi innocuo e lo ha trasformato in oro, girandosi alla perfezione, disorientando mezza difesa bresciana ed infilando un missile a fil di palo. Poco altro, a dire la verità, nel resto della partita. Ma tanto é bastato per dare tre punti al Bologna.

Il Brescia ha giocato una partita abbastanza attenta, ma davanti ha trovato poche soluzioni. L’unico che ci ha provato con una certa continuità è stato Diamanti, ma più con iniziative personali che ispirando il gioco come Iachini gli aveva chiesto. Ha così ingaggiato una sfida personale con Viviano (entrambi, comunque, fra i migliori in campo): nel primo tempo il portiere rossoblù gli ha respinto un paio di conclusioni dalla distanza.
Nella ripresa, nell’assalto finale del Brescia, gli ha deviato in corner una bordata da fuori, poi non si è fatto sorprendere quando il fantasista ha cercato la rete direttamente dal calcio d’angolo. L’occasione più grossa, però, il Brescia l’ha avuta alla fine del primo tempo, quando ancora dai piedi di Diamanti è partito un cross perfetto per la testa di Caracciolo, che ha schiacciato a colpo sicuro, ma si è trovato davanti Rubin, che con una sforbiciata decisiva ha salvato il risultato.

In ogni caso, dopo il gol, il Bologna ha pensato più a coprirsi che ad affondare il colpo letale. Il Brescia ha impiegato quasi 20’ per avere un accenno di reazione; poi, però, fra le poche idee in attacco (Caracciolo volenteroso, Eder non pervenuto) e l’attenzione di Viviano non è riuscito a vincere la resistenza di un Bologna rimasto in dieci per il doppio giallo a Mudingayi.

In casa, il Bologna sta piano piano cominciando a costruire le basi della salvezza e di un gioco un po’ più spumeggiante di quello visto fin qui. Il Brescia, che ormai non vince da settembre, dopo i due pareggi contro le big che avevano illuso, comincia a tremare. E, inevitabilmente, a mettere in discussione Beppe Iachini.