Milano, Penati si dimette da capo segreteria politica

MILANO – Filippo Penati annuncia le sue dimissioni da capo della segreteria politica di Bersani dopo la sconfitta di Stefano Boeri, sostenuto dal Pd, alle primarie del centrosinistra di Milano. ‘’Caro Pier Luigi, desidero ringraziarti per la fiducia che hai voluto concedermi chiamandomi a svolgere il ruolo di coordinatore nazionale della tua mozione e poi quello di responsabile della tua segreteria politica. Per me si è trattato di un’esperienza straordinaria e un grande onore, del quale ti sono profondamente grato”.“Ho condiviso la scelta della Direzione provinciale di candidare Boeri alle primarie per le comunali di Milano. Di fronte al risultato della consultazione credo sia necessaria una mia assunzione di responsabilità. Ora è necessario superare la fase di chiarimento che ci vede ripiegati su noi stessi e accettare l’esito delle primarie, senza rinviare la campagna elettorale per Giuliano Pisapia che ci deve portare a sconfiggere le destre. Perché penso che la vittoria alle comunali sia più importante delle vicende personali e perché credo che con Pisapia si possa vincere, intendo rinunciare all’incarico di responsabile della segretaria politica che mi hai affidato”. Per Penati “al giovane gruppo dirigente milanese e lombardo, cui chiedo di riconfermare la fiducia, va riconosciuto il merito di aver tenacemente voluto le primarie e aver offerto l’opportunità di una vera partecipazione’’.


‘’Sono state primarie non scontate vero esempio di democrazia partecipata. Preoccupa la flessione del numero dei votanti, che mette in luce la necessità di una rimotivazione del nostro elettorato. Serve chiudere il confronto nel partito, serve che il Pd sia in campo con Pisapia per battere la Moratti. Da parte mia continuerò a lavorare con la passione e l’impegno di sempre per la vittoria a Milano e per l’affermazione dell’alternativa nel Paese”, conclude Penati.


Bersani commenta: “Quello di Penati è un gesto che gli fa onore e conferma la mia stima nei suoi confronti’’.
Ma dopo la sconfitta di Boeri si riapre nel Pd il dibattito sull’uso delle primarie. “Serve non solo un ripensamento, seppur tardivo, come auspica Rosy Bindi sull’uso delle primarie ma – afferma Giorgio Merlo – una iniziativa politica capace di non piegare l’azione del Pd alla perpetuazione di regole che rischiano di trasformarsi in autentico boomerang per l’intero partito”. Mentre il senatore del Pd Ignazio Marino: ‘’Le primarie sono uno straordinario momento di democrazia partecipata. Questo non è il momento delle dimissioni, che non hanno senso”.


Intanto, il Terzo polo pensa a un suo esordio in grande stile alle comunali di Milano. Ieri Gabriele Albertini ha incontrato alla Camera Fini, Casini e Rutelli. Tre incontri separati per un solo tema: le amministrative a Milano.