Berlusconi: «O fiducia o voto anticipato»

ROMA O il governo prende la fiducia o si và al voto anticipato. Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando con i giornalisti al Quirinale, dove ha preso parte alla cerimonia di premiazione dei nuovi ‘Alfieri del Lavoro’.


– Non credo ci si possa arrivare – Risponde così, il premier Silvio Berlusconi, ai giornalisti che gli chiedono, al Quirinale, se è possibile un Berlusconi-bis come esito della crisi -. Abbiamo bisogno di un governo solido – dice il presidente del Consiglio – e non possiamo contare su chi non garantisce il massimo di lealtà al programma votato dagli elettori. Se ci sarà la fiducia – aggiunge – andremo avanti a lavorare, se non ci sarà la fiducia andremo al voto.


Dal canto suo, Giorgio Napolitano, nel commentare l’attuale realtà politica italiana, apprezza la responsabilità dimostrata con la priorità data all’approvazione della Finanziaria e dice che «avremo bisogno di altri segni di questo senso di responsabilità anche nei tempi a venire». Il capo dello Stato fa queste affermazioni al Quirinale durante la cerimonia di premiazione dei nuovi alfieri dei lavoro. E sulla crisi, «nella fase che stiamo attraversando si impone un giusto riserbo», ha aggiunto Napolitano.


Napolitano esprime poi apprezzamento per lo sforzo compiuto «da tutte le parti sociali senza eccezione» nel concentrarsi sulla necessità di far fronte all’impegno di approvazione della legge di stabilità.


– E’ un esempio di spirito di condivisione. Avremo bisogno di questo spirito di condivisione anche nei prossimi giorni – sottolinea il presidente della Repubblica.


 


– Se non c’é la fiducia al governo la data più probabile per andare a votare è, come dice Bossi, il 27 marzo – lo ha sostenuto il ministro e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa.


Alle domande dei giornalisti a Montecitorio, che lo incalzavano sulla crisi di governo ha aggiunto:


– Questo governo vive, di sicuro fino al 14 dicembre.


Secondo il ministro «ha ragione Bossi» ipotizzando la data del 27 marzo come la più probabile per tornare alle urne, comunque – ha proseguito – «poi si vedrà».


– Tecnicamente i tempi sono quelli, ma è tutto da vedere.