Cgie, l’assemblea si apre tra le proteste Oggi la manifestazione dei consiglieri

Prima giornata di lavori all’insegna della tensione per il Consiglio generale degli italiani all’estero. L’assemblea generale del Cgie, in corso alla Farnesina fino a domani, si è aperta infatti all’insegna delle polemiche contro i tagli in Finanziaria e i consiglieri, nessuno escluso, scenderanno in piazza oggi, insieme anche ai rappresentanti della Uim (Unione italiani nel mondo) di fronte al nuovo museo dell’Emigrazione italiana, a Roma, per poi spostarsi a Palazzo Chigi. Due le questioni fondamentali secondo gli organizzatori della protesta: la legge finanziaria e l’assistenza agli indigenti di origine italiana nel mondo.

“Vogliamo legare la nostra protesta a una manifestazione, come già fatto a Vancouver e Francoforte – ha spiegato il segretario generale Elio Carozza – E’ una protesta che vuole essere propositiva. Siamo sulla soglia della rottura definitiva ed è doveroso protestare”. Ad aprire i lavori dell’assemblea il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica che nella relazione di governo ha parlato di riforma del voto, fondi per gli italiani all’estero, assistenza ai concittadini indigenti, ristrutturazione della rete consolare e stampa italiana all’estero. Il sottosegretario con delega per gli italiani nel mondo ha ricordato che ogni ipotesi di modifica dell’attuale sistema elettorale per l’estero è attualmente bloccata dalla situazione politica.

“Se ci saranno elezioni anticipate, che è l’ipotesi più prevedibile, non ci saranno modifiche rispetto all’attuale sistema di voto” spiega Mantica. Con una eccezione: “Cercheremo di individuare almeno quattro luoghi di scrutinio” per rendere più efficienti e veloci i lavori. Per il resto, “sono pendenti ventuno proposte di modifiche del sistema elettorale. Molte di queste immaginano un metodo completamente diverso: l’apertura di seggi presso le sedi locali del Ministero, che pone il problema di rapporti bilaterali con gli stati (penso al Canada) e ai problemi logistici con gli elettori, alcuni dei quali sarebbero costretti a spostamenti lunghissimi”. Per quanto riguarda la questione dei fondi per l’emigrazione inseriti nella legge di stabilità al vaglio del Parlamento, “si avrà una generalizzata riduzione del 10% rispetto agli importi previsti nella programmazione triennale – spiega Mantica – e dunque si avrà una riduzione sia dei fondi in favore delle attività promosse dagli enti locali, per le quali saranno disponibili circa 15 milioni di euro, sia di quelli per l’assistenza diretta, che ammonteranno a circa 9.5 milioni di euro.

La diminuzione delle disponibilità per le attività di assistenza diretta, tuttavia, si rivela più incisiva, considerato che quest’anno ad esser erano stati destinati due milioni in più rispetto alle dotazioni inizialmente previste”. La vera novità del 2011 sarà comunque della nuova autonomia finanziaria concessa alle strutture consolari: “Finora c’era un dirigismo piuttosto importante, che imponeva ai funzionari una visione molto bloccata dei fondi a disposizione. Ora c’è possibilità di manovra”. Il governo, spiega Mantica “è poco disponibile a ragionare sulle questioni che si vuole sollevare, nel nostro caso italiani all’estero, ma dobbiamo comprendere il momento e ricordare che i tagli non sono punitivi per gli italiani all’estero, il governo non li ha presi di mira, perché i tagli vanno a colpire tutti settori della pubblica amministrazione”.

Mantica si è poi soffermato sulla situazione legata all’assistenza ai concittadini indigenti in Argentina, dove la Swiss Medical ha fatto arrivare la disdetta del contratto di assicurazione in essere: “Rimedieremo da una parte recuperando il sistema di assistenza pubblica argentina, favorendone l’accesso dei nostri connazionali aventi requisiti, con l’integrazione di misure aggiuntive; dall’altro stipulando convenzioni con strutture mediche locali per coloro che invece non avessero i requisiti per accedervi. Il sistema sarà poi utilizzato anche in Uruguay, Venezuela e nella regione di Rio de Janeiro in sostituzione delle vecchie polizze assicurative”. Illustrando poi lo stato dell’arte del ristrutturamento della rete consolare (si cercano nuove sedi per Londra, Ginevra e Losanna, è avvenuto “senza problemi” il declassamento della sede di Alessandria d’Egitto”) il sottosegretario ha promesso massimo impegno “perché vengano mantenuti i servizi consolari per i connazionali della regione di Stoccarda” e spiegato che “sono arrivate risposte positive dai consolati dove è stato installato il Sifc (il cosiddetto ‘consolato digitale’, ndr) ovvero in Germania, in Belgio e a Ginevra e nel 2011 anche a Londra e Zurigo”.

Possibili anche aperture di nuove sedi in paesi economicamente più ‘attraenti’: “Il clima e il momento non sono favorevoli, ma ci sono esigenze che sono impellenti”. Infine, un commento sulla buona notizia per la stampa italiana all’estero: “Col maxiemendamento in Finanziaria sono stati reintegrati i fondi necessari, con un impegno per una effettiva trasparenza – ha concluso Mantica – Ora credo si debba aprire ai contributi anche per giornali online: occorre tenere conto delle innovazioni tecnologiche”.