Ocse: «Ripresa incerta, Italia attenta al debito»

PARIGI – La ripresa globale ‘’continua, ma ha rallentato il passo’’ e per il futuro ‘’restano rischi concreti’’, legati in particolare agli elevati debiti pubblici e all’instabilita’ dei cambi. E’ questo in sintesi il messaggio dell’ultimo Economic Outlook dell’Ocse, che prevede una crescita globale al 2,8% per il 2010, in discesa al 2,3% nel 2011 e di ritorno al 2,8% nel 2012.

La crescita, stima ancora l’organizzazione parigina, sarà più sostenuta negli Usa (+2,7% nel 2010, +2,2% nel 2011 e +3,1% nel 2012) e in Giappone (+3,7%, +1,7% e +1,3%) che nella zona euro, dove si attesterà all’1,7% per quest’anno e il prossimo, e risalirà al 2% nel 2012.


Per l’Italia, in particolare, è prevista una crescita dell’1% per il 2010, dell’1,3 per il 2011 e dell’1,6% per il 2012.
‘’L’economia italiana – spiega l’Ocse nel suo rapporto – ha avviato una fase di moderata ripresa che dovrebbe rafforzarsi nel corso dei prossimi due anni’’.


Sul nostro Paese, però, pesa l’incognita del debito pubblico, che secondo le stime dell’organizzazione parigina continuerà a crescere nel 2011 e arriverà al picco del 120% del Pil nel 2012, con un deficit al 5% del Pil alla fine di quest’anno e al 3,9% l’anno prossimo. La situazione italiana, sintetizza il capo economista Pier Carlo Padoan, non è eccessivamente preoccupante, ma richiede interventi adeguati.
– Il debito dell’Italia – spiega – resta molto elevato, ma si è mosso poco rispetto all’inizio della crisi, e questo significa che il Paese è in una situazione leggermente migliore di altri negli sforzi di consolidamento. Ciò che serve quindi, a lungo termine, sono riforme strutturali che vadano ad agire sul problema storico dell’Italia, le due facce della medaglia: alto debito e basso potenziale di crescita.


La richiesta di riforme ‘’ben progettate e con obiettivi chiari’’, che aiutino a ‘’passare da una ripresa assistita dalle politiche ad una crescita che si sostenga da sola’’, non è però rivolta alla sola Italia, ma a tutti i Paesi Ocse.
– Misure di questo tipo – ha sottolineato il segretario generale Angel Gurria -, danno un triplo beneficio: spingono verso l’alto produttività e occupazione, rafforzano i bilanci pubblici e danno stimolo alla domanda globale.


Particolare attenzione, ha sottolineato, dev’essere prestata al mercato del lavoro e alla disoccupazione, che nonostante i miglioramenti ‘’resta elevata’’ e si manterrà al di sopra del 7% fino al 2012.