Finanziaria, il Cgie scende in piazza: “Siamo risorsa ma il governo ci liquida”

Appena hanno srotolato lo striscione con scritto “Siamo una risorsa, il governo ci liquida”, le prime gocce di pioggia hanno iniziato a cadere minacciose. Ma i consiglieri del Cgie, che sin dal primo giorno di plenaria avevano annunciato la terza tappa, dopo Francoforte e Vancouver, della protesta contro il governo per i tagli al settore degli italiani nel mondo, non si sono dati per vinti e alla fine hanno sconfitto anche la classica ‘nuvoletta fantozziana’ che rischiava di accanirsi contro i perseguitati. Perché loro è proprio così che si sentono, perseguitati, e lo hanno lasciando intendere chiaramente attraverso slogan, cori e fischietti che hanno incuriosito passanti e turisti lungo il tragitto che dal museo dell’emigrazione di piazza Venezia li ha portati fin sotto il palazzo di Montecitorio.

“Manifestiamo contro i tagli alla lingua italiana, perché i servizi consolari sono inesistenti, per l’Italia, perché i tagli all’assistenza sono un insulto a uno Stato di diritto” ha detto Silvana Mangione, vicesegretario generale per i Paesi Anglofoni. E infatti i cartelli sventolati dai partecipanti usavano tutti lo stesso leit motiv: ‘no ai tagli all’assistenza’, ‘no ai tagli alla cultura e alla lingua italiana’, ‘no alle chiusure dei consolati’. Tra un ‘Fratelli d’Italia’ e un ‘fermate Mantica’, spunte anche una voce dal coro: ‘Aridatece Tremaglia’.

E l’ex ministro degli italiani all’estero, pur provato dai suoi 84 anni, è lì a sfidare le intemperie: “Abbiamo fatto il ministero, abbiamo cambiato per due volte la Costituzione – ha detto Tremaglia – dobbiamo riprendere questa strada con una serie di proposte per fare azioni politiche”. Rosy Bindi e Anna Finocchiaro del Partito democratico hanno portato la solidarietà, personale e del loro partito ai rappresentanti del Cgie: “Con questi tagli – ha detto Rosy Bindi – non si mettono a posto i conti del Paese, ci si accanisce soltanto contro gli italiani all’estero. E’ ingiusto – ha aggiunto – verso persone che hanno fatto molti sacrifici e che ora vengono private dell’assistenza nei servizi consolari e della voglia di tenere viva l’Italia nel mondo”.

“Oltre tutto – ha concluso il presidente del Partito democratico – è un operazione in perdita anche dal punto di vista economico perché, sappiamo bene quanto pesano le esportazioni per il nostro Paese”. Le ha fatto eco la senatrice Anna Finocchiaro che, parlando ai rappresentanti del Cgie, si è soffermata sul voto all’estero: “C’è bisogno di una riforma della legge elettorale, se non sarà possibile farla in questa legislatura con un governo di responsabilità nazionale, sarà fatta nella prossima perché – ha spiegato la senatrice del Pd – la proposta di modifica presentata da noi ha trovato l’apprezzamento di tutti nella fase di discussione e non è stata percepita come un’iniziativa unilaterale”. “Gli italiani all’estero sono stanchi della demagogia di alcuni politici” ha dichiarato invece Eurgenio Marino, responsabile del Dipartimento italiani nel mondo del Pd. Che parla di “manifestazione di orgoglio: da due anni infatti il settore che il Cgie rappresenta è massacrato dalle politiche del governo”.

“A parole – conclude Marino – questa maggioranza li definisce una risorsa e nei fatti svuota gli organismi di rappresentanza e azzera i fondi”. Oltre al Pd anche i rappresentanti degli altri schieramenti politici danno il loro sostegno alla manifestazione del Cgie. Secondo il leader dell’Udc Casini quella della rappresentanza degli italiani all’estero “è stata una grande conquista e una grande possibilità, non possiamo sprecarla. Sembra che adesso se ne sia perso il senso. Bisogna dare grande importanza ai temi della lingua italiana, della scuola, dell’assistenza. Credo che il lavoro del Cgie vada sostenuto, il governo si svegli”. E poi il messaggio inviato al segretario del Cgie Elio Carozza, il presidente della Camera Gianfranco Fini: “Le istituzioni devono tutelare in ogni circostanza il vincolo profondo che unisce i nostri cittadini residenti all’estero con la madrepatria. Desidero esprimere il mio apprezzamento per l’impegno profuso dal Cgie nel rafforzare e mantenere saldi e vitali i rapporti tra la vasta comunità dei nostri connazionali residenti all’estero e l’Italia, nella consapevolezza che l’intelligenza e il lavoro italiani costituiscono la migliore immagine nel mondo delle tradizioni culturali e dell’intraprendenza produttiva e imprenditoriale che il nostro Paese è capace di esprimere”.

Alla fine Cgie e parlamentari eletti all’estero sono soddisfatti. “E’ stata una manifestazione importante, così come il risultato considerando che ci sono italiani provenienti da tutto il mondo e che sono bipartisan, e la loro voce unanime va ad aggiungersi a quelle dei parlamentari contro questa legge di stabilità che ancora prevede tagli su tagli, che si tratti di assistenza, che si tratti di interventi diretti, che si tratti di reti consolari, che comportano agli italiani all’estero una vita più difficile”, ha spiegato Laura Garavini, eletta con il Pd in Europa.