Carfagna: «Voto fiducia e lascio ministero e parlamento»

ROMA – Voterà la fiducia al governo il 14 dicembre, ma il giorno dopo rassegnerà le dimissioni da ministro e parlamentare. Mara Carfagna, titolare del dicastero delle Pari Opportunità ha già fissato il timing verso l’addio dall’esecutivo. Dopo una giornata trascorsa in ufficio a rispondere alle diverse chiamate di solidarietà che da ieri raggiungono il suo dicastero anche da esponenti dell’opposizione, il ministro decide comunque di andare avanti con le sue decisioni ed annunciare ufficialmente il suo passo indietro.


In un’intervista al Mattino il ministro conferma quanto detto in via ufficiosa.


– Non farò mancare la fiducia a Berlusconi – assicuera -. Ma il 15 rassegnerò le dimissioni.


Un addio allo scranno parlamentare ma anche da ministro ”visto che il mio contributo è ininfluente”. Una decisione che però, mette in chiaro la stessa Carfagna, nulla ha a che vedere con possibili cambi di casacca: non passerò a Fli precisa nell’intervista. L’idea di lasciare la squadra di governo era stata affrontata anche nel corso della telefonata con il premier. Quasi un’ora di colloquio che dalle prime impressioni aveva fatto sperare in una conclusione positiva della vicenda, tant’è che nel corso della conferenza stampa a Lisbona lo stesso Cavaliere ha di fatto derubricato il problema.


– Non mi ha fatto tribolare – mette in chiaro Berlusconi a proposito della Carfagna – è una cosa a cui non annetto particolare difficoltà.


Il Cavaliere ha giusto il tempo di risalire in aereo per fare rientro in Italia che il quotidiano di Napoli diffonde le anticipazioni dell’intervista. Un malumore quello della Carfagna per l’atteggiamento ostile dei vertici del Pdl in Campania che dura ormai da diverso tempo: sono sempre stata molto franca, è il suo ragionamento, è un anno e mezzo che ci sono questi problemi e non sono mai stati affrontati.


Additata da diversi esponenti del Pdl per la sua amicizia con il capogruppo di Fli Italo Bocchino la Carfagna è salita nuovamente sul banco degli imputati per la questione rifiuti che la vede in contrasto lo stato maggiore del partito campano. Il ‘caso’ Carfagna rischia dunque di far traballare il governo ancor prima di arrivare al voto di fiducia del 14 dicembre. Silvio Berlusconi proverà a porre rimedio in un faccia a faccia con il ministro che si terrà – viene fatto trapelare – già la prossima settimana. Faccia a faccia che al momento non sembra nascere sotto i migliori auspici se è vero che non sono bastate le parole con cui, in mattinata, Franco Frattini le aveva espresso la propria solidarietà.


Argomentandola:


– La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente – aveva detto il titolare della Farnesina aggiungendo che Berlusconi stesso le aveva riconfermato ”stima e fiducia”. Il ministro per le Pari Opportunità, è il ragionamento che fanno diversi esponenti del Pdl, si è fatta portavoce di un malessere diffuso che si avverte per la gestione del partito. Un problema, osservano, su cui il premier deve intervenire al più presto. Plaude alla scelta della Carfagna anche l’opposizione.


– E’ un gesto che le fa onore – dice Paola Concia del Pd. Parole condivise anche dal leader dell’Idv Antonio di Pietro che aggiunge:


– ‘Se il motivo di tale scelta è per non mischiare la sua storia con quella di Cosentino e di tanti camorristi dimostrerebbe maturità politica e morale.