I doriani volano con una tripletta di Pazzini

LECCE – Una tripletta del ‘Pazzo’ e la Sampdoria vola a Lecce, rimediando a un secondo tempo folle nel quale aveva consentito a un avversario in dieci di recuperare un doppio svantaggio. Un gol di rapina, un rigore e un contropiede sul filo del fuorigioco: è irresistibile Pazzini nei panni dell’uomo-faro. Ha preso la squadra sulle spalle, con la forzata uscita di scena di Cassano, e non l’ha mollata, consentendole di fare la differenza e di riportarsi a ridosso delle grandi.

Il Lecce perde nelle battute conclusive l’imbattibilità casalinga stagionale e l’occasione di ottenere un risultato eccellente dopo essere riuscito, con un uomo in meno, a raddrizzare la partita con due gemme di Di Michele e Diamoutene. Protesta vigorosamente denunciando il fuorigioco di Pazzini nel gol-partita, ma prima di prendersela con Gava dovrebbe insegnare educazione e disciplina a Chevanton, la cui espulsione ha sicuramente influenzato il risultato avendo costretto i compagni a giocare in inferiorità per oltre una frazione.

L’attaccante, al 38’ del primo tempo, ha reclamato un rigore per fallo di mano di Gastaldello. L’arbitro è stato di avviso contrario e cosa ha fatto l’uruguaiano? Si è precipitato nella sua metà campo, ha rincorso Marilungo e lo ha steso con estrema durezza, ma soprattutto senza alcuna motivazione, se non quella dettata dalla rabbia. Fallo intenzionale, rosso diretto, maglia lanciata contro Gava, alla Cassano vecchia maniera. E prima di entrare furibondo negli spogliatoi, accuse anche al quarto arbitro. Una reazione da campi dilettantistici, immotivata per un anziano professionista, che ha cambiato il corso della partita.
Prima dello Chevanton-show, la Samp si era segnalata per la concretezza. Al primo affondo era passata, all’8’. Cross di Ziegler, pasticcio confezionato in tandem da Rosati e Fabiano, Pazzini ha ringraziato e portato a casa il vantaggio. Il Lecce aveva provato a riprendersi, ma nonostante una supremazia territoriale non era stato capace di far correre rischi a Curci. Prima del raddoppio, Pazzini aveva seminato il panico in area salentina ma era finito a terra dopo un contatto dubbio con Mesbah. Due minuti dopo l’espulsione di Chevantan è giunto il raddoppio: Grossmuller ha atterrato Marilungo e ‘Pazzo’ ha bissato dagli undici metri.

Ripresa alla garibaldina del Lecce con De Canio che ha rispolverato Diamoutene, al posto di Giuliatto. Fischiatissimo il maliano per aver vestito la maglia del Bari. Ma proprio lui e Di Michele sono stati i più intraprendenti, con la Samp apparsa appagata prima del tempo, e con due prodezze al 27’ e 38’ hanno riagguantato un insperato pari. Due a due invece di una passeggiata doriana. Calcio bello perché imprevedibile? No, il calcio è solo ‘Pazzo’, scattato al 43’ sul filo del fuorigioco e anche per una dubbia decisione della terna arbitrale. Partita chiusa e fiato all’ambiente blucerchiato, dove ormai l’assenza di Cassano non fa più notizia.