Ocse: frena il pil l’Italia fanalino di coda

ROMA – I paesi dell’Ocse continuano a crescere, ma nel terzo trimestre hanno tirato il freno a mano. Con un rallentamento che ha interessato principalmente il Vecchio Continente, mentre ad andare un po’ meglio dei tre mesi precedenti Stati Uniti e Giappone. E dalla frenata non è stata esente neppure l’Italia, la cui crescita è stata peraltro inferiore a quella dell’Ue e della zona euro. E’ questo il quadro generale che emerge dalla rilevazione periodica sull’andamento dell’economia stilata dall’Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Il Pil dei paesi dell’Area Ocse è cresciuto nel terzo trimestre di quest’anno dello 0,6%: si tratta, precisa l’organizzazione basata a Parigi, della sesta crescita trimestrale consecutiva, ma il dato segna tuttavia un rallentamento rispetto al +0,9% del secondo trimestre. Rispetto ad un anno prima, invece, il progresso è stato del 3,1%, analogo a quello segnato nel periodo aprile-giugno. Per quanto riguarda la situazione italiana, in particolare, la crescita è stata inferiore a quella dei grandi partner europei e anche rispetto alla media dell’area. Il Pil ha infatti segnato un incremento dello 0,2% rispetto al secondo semestre, quando aveva registrato un +0,5%.


In rallentamento il Pil italiano anche rispetto a 12 mesi prima: a livello annuale infatti il pil dell’Italia è passato dal +1,3% del secondo trimestre al +1%, ben al di sotto dell’1,8% della Francia, del 3,9% della Germania, del 3,1% del Regno Unito e del 2,1% dell’Ue. Nonostante la debole crescita misurata dall’Ocse, tuttavia, per l’Italia segnali positivi sono stati rilevati dall’Abi, con il ritorno in positivo della dinamica dei finanziamenti alle imprese. Dinamica che segna addirittura un trend migliore della media europea. A settembre, spiega in Palazzo Altieri, la dinamica dei finanziamenti alle imprese non finanziarie dopo circa un anno è tornata positiva segnando un incremento tendenziale di +0,3% dopo aver toccato il punto di minimo di -3,1% a fine 2009. Ad ottobre inoltre i prestiti bancari al settore privato crescono del 5,4%, tornando sui tassi di incremento di ottobre 2008. Tra i paesi Ocse, la crescita è rimasta ‘’relativamente robusta’’ in Germania (+0,7%), anche se in netto ribasso rispetto al +2,3% registrato nel trimestre precedente. Il Pil ha accusato una frenata anche in Francia (dal +0,7% al +0,4%) e nel Regno Unito (dal +1,2% al +0,8%). I tassi di crescita hanno invece messo a segno un’accelerazione in Giappone (dal +0,4% al +0,9%) e negli Stati Uniti (dal +0,4% al +0,5%).