Lampi di guerra tra le Coree situazione sempre più tesa

Si fa sempre più tesa la situazione fra le due Coree. Il conflitto si è infiammato nella notte: in Italia erano le 6.24 quando la Corea del Nord ha bombardato con l’artiglieria un’isola sudcoreana. È stato uno dei bombardamenti più pesanti dalla fine della guerra. Due i soldati rimasti uccisi mentre una decina di altri militari e quattro civili sono rimari feriti. Mentre la Corea del Nord continua a minacciare nuovi attacchi contro il Sud, la reazione da parte di Seoul non si è fatta attendere: l’esercito sudcoreano è in allerta, ha già risposto al fuoco e ha inviato una squadriglia di F-16. Tuttavia il presidente della Corea del Sud, Lee Myungbak, ha invitato alla cautela “per evitare una pericolosa escalation militare”. “L’attacco dell’artiglieria nordcoreana a un’isola di Seul è stata una chiara provocazione militare e, in caso di un’altra provocazione simile, ci sarà una dura rappresaglia da parte di Seul” fanno comunque sapere dalla presidenza sudcoreana. Per Seul, infatti, “il pericoloso bombardamento di civili è un atto imperdonabile e le autorità nordcoreane se ne devono assumere la responsabilità”.

La Corea del Nord tuttavia si difende dichiarando che “ha bombardato l’isola di Yeonpyeong in risposta al fuoco dell’esercito sudcoreano, che ha sparato per primo”. Nella Corea del Sud si trema ancora per la paura, molti abitanti sono in fuga, altri nascosti in rifugi: si è parlato di “un mare di fuoco”, di “case e montagne in fiamme”. Nel frattempo non si sono fatte attendere le reazioni internazionali: la Cina si è detta preoccupata e ha fatto sapere che è necessario rilanciare i colloqui di pace. Il portavoce del ministero degli Esteri, Hong Lei si è augurato, infatti, “che le due parti facciano di più per contribuire alla stabilità”.

Mosca, invece, mette in guardia contro un’escalation: “L’incidente tra le due Coree può aggravare la situazione e portare a un crescendo delle ostilità” ha sottolineato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Anche il Giappone è in allerta: il premier Naoto Kan ha detto ai suoi ministri di prepararsi “ad ogni evenienza” mentre una dura condanna al bombardamento dell’isola è arrivato dalla Casa Bianca. Da Washington ricordano: “Gli Usa sono fermamente impegnati a difesa del nostro alleato, la Repubblica di Corea, e per il mantenimento della pace e della stabilità regionale”.