Occupazioni e corte, da Nord a Sud

ROMA – E’ una protesta tenace e audace quella che anche ieri è andata in scena contro la riforma dell’università. Studenti e ricercatori hanno continuato a occupare facoltà e tetti di atenei e a far sentire le loro ragioni sfilando in corteo in diverse città, ma si sono lanciati pure in ‘blitz’ ad alto tasso di visibilità assalendo pacificamente monumenti-simbolo del Belpaese: la Torre di Pisa, la Mole Antonelliana, il Colosseo e la basilica del Santo a Padova.


MILANO- Un gruppo di studenti si è sfilato dal corteo cittadino ed è entrato nella sede dell’Agenzia delle Entrate: dal grande balcone soprastante all’ingresso hanno srotolato uno striscione con la scritta ‘Più soldi alla scuola meno alla guerra’. Il breve blitz è stato accompagnato da lanci di uova e oggetti verso l’ingresso dell’agenzia che è stato quasi subito chiuso.


FIRENZE E TORINO – Lancio di uova contro la polizia da parte degli studenti dei collettivi di sinistra che al Polo scientifico dell’ università di Firenze hanno protestato per la presenza del sottosegretario Daniela Santanché a un convegno; contusi 3 studenti e 2 agenti. Lancio di oggetti, uova, fumogeni e monetine, contro la Polizia e la sede della Regione anche a Torino, in piazza Castello.


ROMA – Antonello Venditti e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sono saliti sul tetto della Facoltà di Architettura di Roma 3, per solidarizzare con i ricercatori precari che protestano ormai da due giorni. Nella Capitale è proseguito anche il presidio davanti a Montecitorio per buona parte della mattinata di ieri, con il centro storico blindato per il corteo degli studenti. Rinviata la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della Sapienza.


BARI E TRIESTE – Nella città pugliese, dove ieri, una ventina di studenti ha occupato la facoltà di Ingegneria all’interno del Politecnico, una catena umana di docenti, ricercatori e studenti, amministratori locali, politici e sindacalisti ha avvolto in un abbraccio simbolico il palazzo dell’ateneo. Analoga iniziativa a Trieste: circa 150 persone si sono strette simbolicamente attorno all’Università. MARCHE – Studenti e ricercatori sono saliti sul tetto della facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche ad Ancona, srotolando non senza problemi per il forte vento, due grandi striscioni con scritto ‘No al ddl Gelmini’ e ‘Vendesi’. Sul tetto è salito a incontrare i ragazzi anche il preside della facoltà.


NAPOLI – In segno di protesta gli studenti dell’Orientale di Napoli hanno occupato Palazzo Giusso, sede dell’Ateneo. Sul portone d’ingresso è stato affisso il cartello “Chiuso per lutto”. Rettorato occupato alla Federico II.


CAGLIARI E SASSARI – L’altra sera una sessantina di persone sono salite sul tetto del palazzo delle Scienze, a Cagliari, e vi hanno trascorso la notte, dopo aver steso uno striscione su un cornicione. Stamani il presidio si è ridotto a una decina di persone che, per proteggersi dal freddo hanno innalzato una piccola tenda. La protesta andrà avanti ad oltranza. A Sassari due ricercatori si sono calati con una fune dal tetto del rettorato per srotolare uno striscione con la scritta “L’università appesa a un filo”. Tetti occupati anche a Palermo, Messina Salerno, Milano, Parma (dove è saltata l’inaugurazione dell’anno accademico), presidio a Genova, protesta degli studenti alla Ca’ Foscari di Venezia, occupati i rettorati di Ferrara (sede pure di un corteo funebre) e di Udine, occupati i binari della stazione San Rossore di Pisa.