Tempesta Wikileaks, Berlusconi «incapace, vanitoso e inefficace»

ROMA – Non risparmiano nessuno i file del Dipartimento di Stato Usa targati Wikileaks: alleati e nemici di Washington sono finiti tutti sulla graticola, dopo la pubblicazione della documentazione selezionata da New York Times, El Pais, Guardian, Le Monde e Der Spiegel.


Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi è «incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno», scrive l’incaricata d’affari americana a Roma Elizabeth Dibble. «E’ fisicamente e politicamente debole, e le frequenti lunghe nottate e l’inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza».
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto all’inizio di quest’anno informazioni su eventuali «investimenti personali» del premier e di Vladimir Putin – di cui Berlusconi sembra essere «il portavoce europeo» – che «possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi paesi». Gli Usa erano poi preoccupati per l’intesa tra Eni e Gazprom su Southstream, il mega-gasdotto che collegherà Russia e Ue. Non meno scottanti per gli Usa i file che testimoniano come Washington abbia ordinato di spiare i vertici delle Nazioni Unite, a cominciare dal segretario generale Ban Ki-moon.


La direttiva «classificata», scrive il Guardian, fu spedita a 30 ambasciate a nome della segretaria di stato, Hillary Clinton, e chiedeva la raccolta di dati personali sui rappresentanti del Consiglio di sicurezza, anche quelli occidentali, ma anche sottosegretari, consiglieri e collaboratori. Informazioni a tutto campo, comprese le password usate, le chiavi in codice usate per comunicare e anche i dati biometrici.
Altrettanto imbarazzanti i profili dei vari leader mondiali: Vladimir Putin è un «alpha dog», il maschio dominante, il presidente afghano Hamid Karzai è «ispirato dalla paranoia» e il fratellastro Ahmed Wali Karzai un «corrotto e un trafficante di stupefacenti».


Il cancelliere tedesco Angela Merkel «evita i rischi ed è raramente creativa», Nicolas Sarkozy è «un imperatore nudo», mentre Muhammar Gheddafi, «il dittatore più longevo del mondo», è un «ipocondriaco», che non gira mai senza la sua infermiera, «una voluttuosa bionda» con cui ha «una relazione», che non disdegna il flamenco, ma anche un «politico abile» in grado di mantenere il potere per 40 anni.
La Procura di Roma ha annunciato che valuterà se vi sono gli estremi di reato, se si tratta di carte sotto segreto di Stato o definite ‘riservate’. Intanto, Julian Assange, che è tornato al centro dell’attenzione mondiale è di fatto un fantasma: non si sa dove si trovi, né cosa progetti di fare.
Cresce, quindi, l’attesa per la pubblicazione di tutti i documenti diplomatici americani su Wikileaks che riguardano anche l’Italia, e nel frattempo è già polemica tra maggioranza e opposizione, tra presunti complotti e timori di rivelazioni imbarazzanti per il nostro paese, e con la Lega che critica la debolezza della politica e invoca elezioni anticipate.


Anche se i documenti sull’Italia sarebbero solo di scenario, il governo non ha nascosto le sue preoccupazioni per tutta una serie di elementi che, come ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini, “sono una combinazione di informazioni inesatte, di enfatizzazione mediatica e di elementi negativi per l’Italia”, come anche l’indagine su Finmeccanica e il crollo di Pompei, lesivi dell’immagine del paese.


– Se Frattini è preoccupato c’è un motivo – ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano, mentre di danno di immagine ha parlato anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, puntualizzando però che Berlusconi non ha mai parlato di complotto ma di “una serie di fatti che vengono fin troppo sottolineati dall’opposizione”, i quali “il più delle volte non corrispondono al vero”. In ogni caso, ha aggiunto, “non credo che qualsiasi carteggio possa mettere a repentaglio la sicurezza dei nostri soldati né mettere in discussione il nostro ruolo e la nostra amicizia con gli altri Stati della Nato e della missione internazionale in Afghanistan”.
L’opposizione non vuol sentire parlare di complotti, semmai di un esecutivo “incapace e inadeguato”, come ha sottolineato Ettore Rosato del Pd e membro del Copasir.


– La pubblicazione dei documenti riservati americani – ha aggiunto – potrebbe portare qualche contraccolpo.
Marco Pannella, in particolare, ha affermato che “Berlusconi ha paura” di quello “che lo Stato italiano, e lui in prima persona, può aver davvero fatto prima della guerra in Iraq”. Mentre per Felice Belisario dell’Idv le rivelazioni su Wikileaks “apriranno una finestra su quello che realmente si pensa all’estero di noi”.