Berlusconi: «Guerra mediatica. Festini? Tutto falso»

Roma – «Non bisogna guardare alle dichiarazioni di funzionari di terzo o di quarto grado che poi alla fine riportano quello che leggono sui giornali di sinistra, per esempio». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commenta ai microfoni di Sky Tg 24 le rivelazioni di Wikileaks durante una visita in Libia.


– Se posso permettermi – aggiunge – io, sfortunatamente, non ho partecipato in tutta la mia vita a nessun wild party, forse sono interessanti, io non ho mai avuto occasione di frequentarli. A parte gli scherzi, vorrei tornare su un fatto che anche in Italia è stato diffuso e che non ha nessun fondamento nella realtà: io una volta al mese do delle cene nelle mie case, perché c’è tanta gente che vuole incontrarmi e stare con me. Hanno detto: come mai lascia il telefonino? Perché in queste cene tutto ciò che accade è soltanto corretto, dignitoso, elegante e quindi tutti possono filmare o fotografare qualunque cosa capiti in queste cene. Quindi – conclude il premier – sono tutte cose che fra l’altro fanno male anche l’immagine del Paese così diffuse, perché poi qualcuno può pensare che siano vere.


Commenta le rivelazioni di Wikileaks anche Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi.


– Le annotazioni di fonte americana appaiono essere al più una sorta di compendio di banale gossip – nota -, già più volte riportato dalla stampa italiana. Per quanto riguarda quelle che vengono definite feste, è utile ribadire che, come risulta dalle inequivocabili dichiarazioni di decine e decine di testimoni, si trattava di normalissime cene, svoltesi alla costante presenza di personale di servizio, di intrattenimento e di sicurezza. E’ risibile poi affermare – aggiunge – che la asserita stanchezza del presidente Berlusconi possa essere correlata a tali cene. Come risulta sempre dalle testimonianze, queste si sono svolte assai raramente e non più di una volta al mese’’.


Il parlamentare del Pdl, poi, sottolinea:


– Chi conosce gli impegni di lavoro del presidente Berlusconi, ed è facile ricostruirli anche documentalmente, sa perfettamente – che se stanchezza vi fosse stata, ma così non è, poteva essere correlata soltanto alla intensissima attività politica e di governo. Resta da comprendere, se questo materiale è vero, e sulla cui diffusione da parte del presidente Berlusconi vi è il più totale disinteresse, ritenendolo davvero frutto di chiacchiere di second’ordine, perché nessuna autorità giudiziaria intervenga con la tempestività dovuta. Si tratta infatti, se davvero deriva da fonti segretate, di materiale di illecita provenienza, e che può creare su altri più seri argomenti danni gravissimi alla sicurezza dei paesi interessati.