Wikileaks, adesso tocca alle banche

Il fondatore diWikileaks, Julian Assange, ha preannunciato per ‘inizio dell’anno prossimo la divulgazione di nuovi documenti riservati, stavolta su un’importante banca degli Stati Uniti. Parlando al settimanale Forbes, Assange si è detto pronto a rivelare decine dimigliaia di documenti che potrebbero “far cadere una banca o due”. “Abbiamo una mega-fuoriuscita relativa a una banca. Non è della dimensione del materiale sull’Iraq, ma si tratta di decine o centinaia di migliaia di documenti”, ha spiegato l’australiano nell’intervista che risale a inizio novembre. L’australiano ha detto che la fuga di notizie fornirà “una comprensione reale e rappresentativa di come le banche si comportano a livelle esecutivo, in modo tale da stimolare le inchieste e le riforme, presumo”.

Intanto, dopo tante minacce, per Assange arriva un’offerta d’ospitalità: il governo dell’Ecuador lo ha invitato a visitare il Paese e gli ha proposto di prendere la residenza nel Paese sudamericano. Sui giornali non si ferma la pubblicazione dei documenti diplomatici Usa finiti suWikipedia. Tra le ultime rivelazioni quella che la Cina, a lungo considerata come il Paese più vicino alla Corea del Nord, nutrirebbe dubbi crescenti sulla sua capacità di influenza sulla riottosa leadership di Pyongyang e appoggerebbe una riunificazione della penisola coreana sotto il controllo di Seul, se il regime comunista dovesse crollare. Arrivano anche nuove accuse a Hamid Karzai che secondo un cablogramma Usa del 2009 avrebbe fatto rilasciare pericolosi criminali comuni o narcotrafficanti, cioè “individui pericolosi” che nemmeno “sono mai comparsi davanti a un tribunale”.

Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha affermato che con la divulgazione dei file diplomatici Wikileaks ha raggiunto “il grado supremo di irresponsabilità”. Ilministro degli Esteri, Franco Frattini, ha assicurato che i dati italiani sono già “protetti da meccanismi di sicurezza molto, molto forti”, ma giovedì discuterà in Bahrein di una revisione completa dei sistemi di protezione con Hillary Clinton. Il titoalre della Farnesina ha ribadito la necessità di “restare uniti” di fronte alle rivelazioni di WikiLeaks, “come hanno fatto in Gran Bretagna e Spagna, dove i partiti politici hanno pensato all’interesse nazionale”.