La Juve pareggia sulla pista di neve di Poznan

POZNAN – Ancora un pari in Europa League e questa volta è fatale alla Juventus: niente miracolo, i bianconeri sono fuori dalla competizione, che hanno buttato via nel match di andata, quando si sono fatti raggiungere al 94’ dal Lech a Torino.


Ieri, nella bufera di neve di Poznan, nessuno ha tirato indietro la gamba, si è lottato fino alla fine e sfiorata la vittoria, quando Libertazzi ha schiacciato in modo debole una palla di testa che sembrava già gol fatto, davanti al portiere avversario. Colpiti a freddo da Rudnevs (quattro gol in due partite ai bianconeri), che ha approfittato di una disattenzione aerea di Chiellini, la squadra di Del Neri ha giocato meglio dell’avversario, creando tre occasioni tra cui quella clamorosa di Bonucci, da un metro, su respinta del portiere.
Nella ripresa si è assistito a un autentico scandalo perpetrato dall’arbitro spagnolo Vitienes, che non si sa per quale ragione ha fatto giocare su un campo con dieci centimetri di neve, le linee invisibili e i giocatori a rischio a ogni intervento. In simili condizioni la Juve, tuttavia, ha giocato a calcio ed è arrivata al pari con Iaquinta poco dopo la mezzora.


Il forcing finale non è bastato, perché il terreno non era più un campo da calcio e la Juve ha sprecato troppo. Tra le note negative, eliminazione a parte, l’errore di Chiellini sul gol polacco, mentre di positivo c’é il sollievo di non avere più impegni europei per cercare di concentrarsi meglio sulla corsa scudetto. Buono l’esordio di Camilleri, discreta la conferma di Traore e Krasic è sempre in grado di fare la differenza anche per pochi minuti. Ma soprattutto, Del Neri tira comunque un sospirone perché nessuno si è fatto male e si ritorna a Torino senza il solito infortunio di routine. Ma resta l’amarezza per essere stati eliminati in un girone assolutamente abbordabile.


Se la Juventus fosse il Palermo, avrebbe già comprato Rudnevs, come fecero i siciliani con Ilicic e Bacinovic proprio dopo un match di Europa League: il giovane lettone si è rivelato giocatore vero, devastante in tutti i movimenti d’attacco e soprattutto acquistabile con pochissimi soldi. Del Neri rimprovera i suoi perché dovevano sfruttare meglio le occasioni, ma sostiene con grande forza che il campo era impraticabile e che non si doveva giocare.