Finanziaria, da lunedì in Aula, strada tutta in discesa

ROMA – Strada in discesa per la Finanziaria. Dopo il via libera senza modifiche arrivato dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama, la manovra (Ddl di Bilancio e Legge di Stabilità) è attesa ora in aula dove inizierà l’esame da lunedì prossimo per essere convertita definitivamente in legge al più tardi entro l’8 dicembre, festa dell’Immacolata. Ma è più probabile che l’ok arrivi entro martedì sera, 7 dicembre. Coro di proteste (da Gianfranco Fini a Luca Cordero di Montezemolo Montezemolo) per il mancato rifinanziamento del 5×1000 fino a 400 milioni. Indicazione che però viene recepita dal Senato in un ordine del giorno.


L’esame comunque non dovrebbe riservare alcuna sorpresa e dunque l’ipotesi del ricorso alla fiducia dovrebbe essere superata. Il ‘destino’ della manovra era infatti legato a quello della riforma dell’Università. Il Pd nei giorni scorsi aveva minacciato di far saltare l’accordo sulla Finanziaria nel caso in cui la maggioranza di Palazzo Madama avesse ‘forzato la mano’ sulla riforma Gelmini calendarizzandola subito dopo l’ok alla Legge di Stabilità e subito prima delle mozioni di fiducia e sfiducia al Governo che le Camere voteranno il 14 dicembre. Ma la maggioranza del Senato ha accettato di mettere in calendario l’università dopo le mozioni ‘sminando’ così la strada della Finanziaria.


Come già annunciato sin dal via libera alla Camera la maggioranza ed il Governo hanno blindato il testo in Senato pur condividendo con l’opposizione alcuni grandi temi. Sono così rimaste fuori modifiche ‘condivise’ a partire dal rifinanziamento fino a 400 milioni del 5×1000 o le richieste delle Regioni o dei Comuni. Su questi argomenti sono così stati approvati degli ordini del giorno per impegnare il governo ad un intervento successivo in un primo provvedimento utile. Questo potrebbe essere il decreto ‘milleproroghe’ di fine anno anche se le sorti di questo intervento sono chiaramente legate a cosa succederà il 14 dicembre.


Tra gli ordini del giorno approvati in commissione che però sono solo un futuro, ipotetico, impegno per l’esecutivo c’è quello che chiede di stabilizzare il finanziamento dell’eco-bonus per le ristrutturazioni, oppure quello che chiede di stanziare più risorse per il mondo della cultura, la tracciabilità dei trasferimenti di denaro all’estero o ripescare la ‘Tremonti-ter’ per detassare gli investimenti in macchinari. Soddisfatto il sottosegretario Luigi Casero che ha seguito i lavori dalla Camera, subito dopo la nomina di Giuseppe Vegas alla guida della Consob: ‘’è stato un lavoro utile mantenendo la legge così come era. E’ stato mantenuto l’indirizzo del risanamento dei conti e del rigore’’.

FINANZIARIA

Le misure, da Università a ammortizzatori


ROMA – Dai fondi per le università (pubbliche e private), fino al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, passando per l’esenzione (ma solo per 5 mesi) del ticket o dal rischio-rincaro per i treni regionali. Sono queste alcune delle misure della Legge di Stabilità che hanno ricevuto il via libera della Commissione Bilancio del Senato e che da lunedì prossimo sono attese in aula a Palazzo Madama. Non sono state accolte modifiche in commissione e quindi su una serie di temi condivisi, come ad esempio il rifinanziamento fino a 400 milioni del 5×1000, il governo ha accolto degli ordini del giorno. In tutto circa 70 odg accolti o approvati sui temi piu’ disparati: dagli investimenti in Ricerca e Innovazione delle imprese all’introduzione del ‘Fattore Famiglia’ nell’ambito della riforma fiscale. Ecco le principali misure inserite nella Legge di Stabilita’:
– Manovra da 5,7 miliardi –: E’ il valore complessivo del maxiemendamento presentato dal governo. Le coperture principali sono: 2,4 miliardi dall’asta delle frequenze; 500 mln dalla stretta sui giochi; 500 mln da lotta all’evasione e 1,7 mld dal cosiddetto Fondo Letta.


– Università –: Arriva un finanziamento di 1 miliardo. E 25 milioni per le università private.


– Scuole paritarie –: I fondi, inizialmente previsti a 150 milioni, salgono a 245 milioni.


– 5 per mille –: 100 milioni serviranno alla «proroga della liquidazione del 5 per mille». Il Governo – con un odg approvato in Senato – si impegna a riportare la cifra a 400 milioni.


– Assistenza Sla –: Viene previsto uno stanziamento di 100 milioni.


– Ammortizzatori –: Rifinanziati per il 2011 gli ammortizzatori sociali (oltre 1 miliardo).


– Detassazione Salario Produttività –: viene detassata con un’aliquota del 10% la parte del salario legata alla maggior produttività.


– Eco-bonus –: Si rifinanzia l’eco-bonus (al 55%) ‘spalmando’ le detrazioni su 10 anni.


– Accertamenti –: L’amministrazione in caso di accertamento terrà conto del ‘rischio evasione’. Gli uffici potranno procedere ad accertamenti parziali. Riduzione sanzioni per chi aderisce al ravvedimento operoso.


– Stop Ticket sanità per 5 mesi –: Proroga dell’esenzione del ticket sulle visite specialistiche per il 2011 ma solo per 5 mesi e per un ammontare di 347,5 milioni.


– Possibili aumenti per treni locali –: In arrivo possibili aumenti dei biglietti per i treni regionali. E questo per il «sostentamento dei costi relativi al materiale rotabile per le regioni a statuto ordinario».
– 750 mln missioni internazionali –: Sono prorogate per il «primo semestre 2011» con un fondo di 750 milioni.


– Oltre 130 mln ambiente –: Arrivano oltre 130 milioni in 3 anni per il ministero dell’ambiente. Serviranno a pagare il personale degli enti parco e alla ricerca.


– Fas Territoriale –: I fondi Fas (1,5 miliardi per l’edilizia sanitaria pubblica) andranno per l’85% al sud e per il 15% al centro-nord.


– 15 mln alla Camera nel 2013 –: Solo per il 2013 è previsto un finanziamento di 15 milioni per il funzionamento della Camera. Contributo anche per l’Istat e il Demanio.


– Immobili –: Proroga di un anno dell’esenzione dall’Iva per immobili invenduti. Imposte anticipate per chi acquista un immobile in leasing. Imposta sostitutiva relativa ai contratti in essere che dovrebbe portare maggior gettito per 173 milioni.


– Stretta sui giochi –: Arriva una stretta sui giochi con un piano di controlli straordinari da parte dell’amministrazione. Dovrebbe fruttare 500 milioni.


– Più fondi a editoria e Tv locali –: Arrivano oltre 100 milioni per il sostegno all’editoria e altri 45 per tv locali.
– Patto Stabilità –: Si attenua il taglio previsto con il decreto di luglio. Sblocco del turnover del personale per i micro comuni per garantire servizi essenziali in linea con quanto previsto dal federalismo. Per i comuni esclusione dal computo ai fini del patto delle dismissioni di una o più società partecipate.


– 60 mln per Comuni virtuosi –: serviranno per il pagamento degli interessi passivi maturati per il ritardato pagamento dei fornitori. Stretta sulle indennita’ e i gettoni degli amministratori locali che portano i loro territori in rosso.


– A Comuni rimborsi Ici –: Sono in arrivo 344 milioni da attribuire ai Comuni dopo l’abolizione dell’Ici sulla prima casa (a valere sul 2008).


– Auto Carabinieri –: 30 milioni per l’ammodernamento delle auto dei Carabinieri. Rifinanziata per 6 mesi l’operazione ‘strade sicure’ con uomini dell’esercito e polizia.


– Agricoltura –: Proroga delle agevolazioni contributive per le imprese agricole delle aree sottoutilizzate e di montagna. Confermate le agevolazioni fiscali per i coltivatori diretti.


– Autotrasporto –: 400 milioni per interventi nel settore.


– Tav –: Quasi 50 milioni ‘sbloccati’ per la Tav.

CRISI-BCE


Stop exit-strategy, I paesi Ue sul baratro


FRANCOFORTE – La Banca centrale europea si tiene le mani libere per incrementare in qualsiasi momento gli acquisti di titoli di Stato dei Sedici, alcuni dei quali sono ‘’sull’orlo del baratro’’ secondo il Fondo monetario internazionale. E per fronteggiare i mercati, che due giorni fa hanno colpito duro anche Spagna e Italia, l’Eurotower fa una netta retromarcia: niente exit strategy dalle misure d’emergenza almeno fino alla primavera. E’ il compromesso raggiunto fra i ‘falchi’ e le ‘colombe’ che oggi si sono fronteggiati al board della Bce, mentre circolano rumor su presunte pressioni da Madrid e Roma per un aumento degli acquisti di bond da parte dell’Eurotower.


Dopo la scontata decisione di mantenere i tassi invariati, il presidente della Bce Jean-Claude Trichet ha dovuto usare ancora una volta il bilancino per descrivere la posizione della Bce di fronte all’aggravarsi della crisi.
– A ‘’maggioranza qualificata’’ – ha spiegato – il board ha deciso, contrariamente a quanto detto fino a un mese fa, che continuerà a inondare le banche di liquidità illimitata (a tasso di fatto fisso) nelle aste a uno e tre mesi e in quelle settimanali fino a tutto marzo.


Con la benedizione del Fmi è un addio alla ‘exit strategy’, dunque, dopo che il salvataggio irlandese ha tutt’altro che rasserenato i mercati. Rifiutando di entrare nel merito della recente volata dei premi di rendimenti anche in Spagna e Italia, Trichet ha spiegato di essere stato lui stesso a parlare di ‘’tensioni’’ sui mercati al board di ieri mattina. Massima cautela, quella del francese, che non ha mai pronunciato parole come ‘’contagio’’. Tutto il contrario del connazionale capo del Fmi Dominique Strauss-Kahn: una ricaduta dell’Europa in recessione ‘’non è impossibile’’ e Grecia e Irlanda ‘’sono sull’orlo del baratro’’, seguite a breve distanza da altri Paesi non specificati.


Compromesso anche sugli acquisti di titoli di Stato europei. Da maggio hanno totalizzato 67 miliardi, puntellando soprattutto il debito greco e irlandese. Il Wall Street Journal scriveva ieri mattina che Italia, Spagna e Portogallo ‘’sembrano essere più a rischio contagio’’ e sugli acquisti di bond ‘’sono in prima linea nel chiedere alla Bce azioni più decisive’’.


Il New York Times rincara la dose: gli investitori – scrive – hanno iniziato a chiedersi se Belgio e Italia ‘’possano essere i prossimi anelli deboli nell’Unione Monetaria Europea’’. Il board, con il tedesco Axel Weber contrario questa misura, non è andato oltre la decisione di tenersi le mani libere: gli acquisti restano ‘’in corso’’ – dice Trichet – saranno ‘’commisurati’’ alle tensioni finanziarie, e i mercati farebbero bene a tener conto della nostra ‘’determinazione’’ contro la crisi. La linea della Bce è che la crisi, che investe le politiche nazionali più che quelle monetarie, deve produrre uno scatto in avanti nel coordinamento fra i Paesi: ‘’nell’Unione economica e monetaria abbiamo una buona ‘M’, la ‘E’ deve essere migliorata e lo sarà: quando i tempi diventano molto impegnativi, gli Europei prendono le decisioni’’. Vista dalla Bce, la crisi ruota attorno a una scarsa disciplina di bilancio alimentata, negli anni passati, dai maggiori Paesi dell’euro.


E così Trichet non rinuncia a togliersi un sassolino dalla scarpa:
– Spero nessuno dimentichi in Germania, ma anche in Francia e Italia, che fra il 2004 e 2005 ci fu una convergenza di idee per distruggere il Patto di stabilità. La linea di Francoforte, che a volte sembra ignorare i mercati sempre pronti ad assaltare il debito della ‘periferia’ di Eurolandia, riflette anche un quadro macroeconomico ancora da decifrare. Trichet parla di ‘’ripresa’’ ma anche di ‘’elevata incertezza’’. E nota che dallo scorso anno le stime di crescita degli economisti della Bce sono sempre state riviste in meglio. Le ultime, pubblicate ieri, danno l’espansione dei Sedici (oggi confermata a +0,4% nel terzo trimestre con l’Italia a +0,2%) a una media dell’1,7% nel 2010, dell’1,4% nel 2011 e dell’1,7% nel 2012. Il quadro internazionale migliora: l’Ocse ieri ha previsto che i flussi di investimento estero diretto nell’insieme del 2010 caleranno dell’8%, dopo il crollo (-43%) dell’anno scorso e del precedente (-19%). Dopo una crisi che non è ‘’ciclica’’ ma ‘’strutturale’’ – dice Arrigo Sadun, direttore esecutivo per l’Italia al Fondo monetario internazionale – ‘’la ripresa continuerà, a ritmi accettabili, anche se diversi da quelli ai quali eravamo abituati’’.