Reja: “Non saremo arrendevoli come lo scorso anno”

“Battere l’Inter significa aprirsi spiragli ancora più importanti. Una vittoria ci darebbe ancora più forza, entusiasmo e convinzione nei nostri mezzi, e regalerebbe una grande gioia anche ai nostri tifosi che domani sera (oggi, ndr) saranno numerosi. Per farlo, però, servirà una partita perfetta”. Edy Reja non ha dubbi, per battere la formazione di Benitez, seppur incerottata, servirà la Lazio migliore.

“È una partita importante, per la classifica, e per l’avversario che affrontiamo – ha aggiunto – ricordiamoci che stiamo parlando della squadra che l’anno scorso ha vinto tutto. L’Inter viene da due prestazioni importanti, e sta recuperando dei giocatori importanti. La formazione che scenderà in campo domani testimonia che l’Inter è una grandissima squadra”. Nonostante il secondo posto in classifica, Reja continua a mantenere, comunque, un profilo basso.

“La mia Lazio è consapevole di essere forte – ha confessato – Lo abbiamo dimostrato sul campo, con buone prestazioni, buon gioco e soprattutto con i risultati. La consapevolezza e l’autostima ci sono. Ora vediamo di iniziare subito bene questo ciclo di grandi sfide (dopo l’Inter, ci sarà la Juve, sciopero permettendo)”. Di certo, contro i nerazzurri non si vedrà la Lazio arrendevole dello scorso anno. “Non succederà – ha concluso – daremo il 105% davanti ad uno stadio pieno”. Secondo Reja lo sciopero dei calciatori “è inconcepibile. E’ impensabile che si possa arrivare davvero a questa giornata di stop. Ora mi auguro che si possano trovare degli accordi, perché sarebbe una sconfitta per tutto il calcio”. Bocciata dunque la decisione presa dall’Aic (sciopero proclamata per l’11 e 12 dicembre, e si augura che le parti possano tornare ad incontrarsi per scongiurare la giornata di stop.

”Il nodo restano i fuori rosa? L’anno scorso è stata un’esperienza molto difficile anche per me. Avevo 32-34 giocatori e non potevo dare attenzione a tutti. Le rose ampie possono dare dei problemi. E’ anche vero però che molti giocatori hanno preferito rimanere lo stesso a quelle condizioni, non accettando i trasferimenti. Ripeto, gestire 30 calciatori è impossibile, serve trovare delle soluzioni”.