Usa pensa di sostituire i diplomatici citati

ROMA – Il terremoto Wikileaks, oltre ad aver smascherato molti dei segreti della politica estera americana, è destinato a cambiare la carriera e la vita personale di decine di dipomatici americani in tutto il mondo. L’amministrazione di Barack Obama sta infatti pianificando il trasferimento di ”ambasciatori, consoli, militari e agenti dell’intelligence” ancora in servizio che hanno scritto e firmato i cablogrammi rivelati dalla fondazione di Julian Assange.

Wikileaks ”ha reso impossibile, se non pericoloso, la loro permanenza nelle sedi attuali”, ha ammesso il Dipartimento di Stato al quotidiano statunitense ‘The Daily Beast’. Wikileaks, oltre a rendere pubblico il contenuto dei ‘cable’ inviati e ricevuti dalle ambasciate americane nel mondo, ha svelato l’identità dei diplomatici che hanno duramente criticato i governi locali per corruzione o incompetenza. Per Washington il loro trasferimento è una scelta dolorosa ma necessaria.

– Dovremo richiamare alcuni dei nostri migliori elementi perche hanno osato dire la verità sui Paesi per cui lavorano – ha sottolineato un altro responsabile dell’ufficio di sicurezza nazionale degli Usa. Individuare chi dovrà cambiare sede è per ora impossibile. Ma il Daily Beast spiega che le fonti interpellate ”non hanno negato che ci sono alcune candidature evidenti, inclusa quella dell’ambasciatore a Tripoli Gene Cretz ”un diplomatico molto rispettato” che però, nel 2009, ha raccontato che Muammar Gheddafi viaggia sempre con una voluttuosa infermiera ucraina.

Il rimpasto è ancora nella fase preliminare e si concretizzerà nei prossimi mesi. Ma Washington vuole anticipare l’iniziativa di alcuni governi – tra i quali non compare l’Italia – che, ancora informalmente si stanno muovendo per chiedere l’allontanamento dei diplomatici coinvolti.

– Non attenderemo che questi vengano considerati ‘persona non grata’ nei Paesi in cui si trovano – ha affermato l’alto responsabile. Intanto, negli Stati Uniti, c’è qualcuno che non può curiosare tra i segreti della diplomazia del suo Paese. La casa Bianca – riporta il New York Times – ha infatti vietato alle centinaia di migliaia di funzionari del governo di ”leggere o scaricare” sui propri computer i cablogrammi di Wikileaks.
– Informazioni classificate, se o meno pubblicate sul web o divulgate dai media, restano classificate e devono essere trattate come tali da impiegati federali e contractor fino a quando non saranno declassificate dal governo – è la direttiva che la Casa Bianca ha inviato ai vertici di agenzie e dipartimenti federali raccomandandone la diffusione. Il divieto – ha precisato il governo – riguarda ”sia i computer governativi sia quelli privati ma non proibisce ai funzionari di leggere articoli dei media sull’argomento”. E il motivo del divieto è chiaro anche se potrebbe apparire paradossale.

– Vedere o scaricare documenti classificati da computer governativi non classificati crea una violazione della sicurezza – è il diktat della Casa Bianca.