Futuro e Libertà: “Il premier si dimetta o sarà sfiduciato”

Stretta finale prima del momento della verità: tra le accuse di rendere il parlamento un mercato delle vacche e professioni di fede nel futuro maggioranza e opposizione sono impegnate a contare e ricontare per capire cosa uscirà dal voto di fiducia previsto per la prossima settimana.

Sull’ipotesi di dimissioni del premier Silvio Berlusconi come premessa per un successivo reincarico in 72 ore, avanzata dal capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera Italo Bocchino, le posizioni tra il Pdl e il partito di Gianfranco Fini restano molto distanti. “L’ipotesi delle dimissioni di Berlusconi non è tra quelle contemplate, né immaginate e conseguentemente l’ipotesi di un Berlusconi bis non esiste, anzi siamo convinti che da qui al 14 i famosi 317 si assottiglieranno per una ragione politica: perché 317 è una addizione tra Casini, Bersani, Fini, Di Pietro, gli addendi sono incompatibili e la somma non regge”: afferma, conversando con i giornalisti in Transatlantico, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. “Berlusconi non si dimette – afferma Alfano – e abbiamo ragioni di ottimismo per dire che il 14 ci sarà la fiducia anche alla Camera”.

“Sarà interessante vedere come finisce il 14 e noi – conclude Alfano – siamo convinti che andrà bene per il governo”. Si esprime in modo critico sulla proposta di Bocchino anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni: “Gli incarichi – ha affermato l’esponente del Carroccio a margine di una cerimonia all’aeroporto di Milano Malpensa – mi pare che li dia ancora il presidente della Repubblica, non un parlamentare. Lascerei queste cose al presidente della Repubblica”. La linea di Fli è stata però ribadita nel vertice tenuto ieri mattina nella sede di Farefuturo. A spiegarlo lo stesso Italo Bocchino: “Non mi pare che ci siano trattative avanzate in corso – afferma il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera – E comunque nelle prossime ore potremo dire qualcosa di più: o Berlusconi – aggiunge – apre una nuova stagione politica dando le dimissioni e aprendo una nuova fase con un programma socio-economico e la legge elettorale o non si può che votare la sfiducia”.

“Non è cambiato nulla. Si va alla sfiducia e chi in queste ore si fa prendere dai dubbi è solo un pazzo irresponsabile” afferma il deputato finiano Luca Barbareschi: parole che suonano come un avvertimento per le ‘colombe’ di Fli. Dall’opposizione, a proposito della possibilità che alcuni parlamentari della minoranza possano votare la fiducia al governo il 14 dicembre, il leader del Pd Pierluigi Bersani commenta rispondendo ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa: “Non so se non quello che leggo sui giornali a proposito di questa campagna acquisti. Ma – ha proseguito – se uno si rivolge a un parlamentare per convincerlo non solo sul profilo culturale, politico o ideale, ma anche sul piano materiale, e lo dico per ipotesi, è solo uno scandalo o anche un reato di corruzione? Non lo so – aggiunge il segretario democratico – però chiedo agli esperti di chiarirlo”.