Colombe Pdl-Fli a Fini: «Si apra un tavolo, no alla sfiducia»

ROMA – «E’ nostra convinzione che si debba procedere, una volta acquisita la disponibilità di Berlusconi e di Fini, ad avviare un confronto sui contenuti di questo documento, superando lo scoglio del voto di fiducia attraverso la non partecipazione dei parlamentari di Futuro e Libertà al voto del 14 Dicembre». E’ un passaggio del «documento politico» inviato da 16 parlamentari (sei di Futuro e Libertà e 10 del Pdl) a Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, in cui le ‘colombe’ dei due partiti chiedono di intavolare un confronto su «tre tavoli di maggioranza» per discutere dei «temi della riforma costituzionale ed elettorale, sulle materie economiche e fiscali e su una nuova possibile articolazione del centrodestra».


Il documento è stato promosso e ideato da Andrea Augello (Pdl) e Silvano Moffa (Fli) ed è accompagnato da una lettera a Berlusconi e Fini: «Carissimi – é l’incipit -, in allegato Vi rimettiamo un documento politico che speriamo possa essere d’aiuto in questo difficilissimo momento. Un elaborato che ha per lo meno due meriti: il primo è che costituisce, dopo mesi di violentissime polemiche, l’unico tentativo di sintesi costruito da esponenti del Pdl e del Fli attraverso un pacato confronto ed una ritrovata capacità di comprendere anche le ragioni dell’altro».


Il secondo merito, si legge ancora, attiene il metodo, perché quest’ipotesi di mediazione non passa per incontri e/o missioni segrete, per solito conosciute dai giornali prima ancora del loro svolgimento, ma viene presentata in maniera formale direttamente ai due leader storici del centrodestra italiano». Il documento in allegato alla missiva è piuttosto articolato. Dopo aver sostenuto che «l’imminente voto di fiducia rischia di precipitare il Paese in un clima di instabilità», i parlamentari sottolineano come «in un momento di difficile congiuntura internazionale si imponga la massima mobilitazione per superare la crisi della maggioranza».


E’ inoltre necessario «ricostruire una corretta dialettica nel centrodestra», ribadire «con forza la volontà ogni scorciatoia in odore di ribaltone» ed ogni «proposta che violi il mandato popolare espresso nelle urne in favore di Silvio Berlusconi». Le ‘colombe’, convinte che «esistono ancora i margini per trovare un ragionevole compromesso», sostengono quindi che è «possibile, pur senza le preventive dimissioni del Premier, realizzare di fatto un Berlusconi-bis, una seconda fase della legislatura che rafforzi il Governo». Ciò premesso, i sottoscritti propongono a Berlusconi e Fini l’apertura di un tavolo su «tre questioni» poste «al centro del dibattito dal Presidente Gianfranco Fini»: la riforma elettorale e la conservazione del premio di maggioranza in favore della coalizione vincente, vincolato però al conseguimento di una percentuale di almeno il 40% dei suffragi e all’interno di una riforma costituzionale che contempli l’elezione diretta del premier da parte dei cittadini; l’apertura di una stagione di concertazione, destinata a recepire le intese già maturate tra le parti sociali; ed infine il superamento del clima di scontro nel centrodestra, valutando la possibilità di dar vita ad un patto federativo o comunque fissando regole condivise e garanzie reciproche. Punti che, sottolineano i parlamentari nel documento, «devono essere naturalmente approfonditi ed accettati dai vertici del Pdl, della Lega e del Fli, preliminarmente rispetto a qualsiasi ipotesi di allargamento della maggioranza». Visto che la «prospettiva» di una «inclusione dell’Udc nel Governo» e senz’altro «positiva».