Berlusconi: «Fiducia sicura, ma sarà difficile governare»

Roma – «Avremo la fiducia ma i numeri saranno inferiori rispetto al passato e quindi sarà più difficile governare, sarà più difficile far approvare dal Parlamento le leggi proposte dal governo. Comunque credo che andremo avanti lo stesso». Ad affermarlo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo intervento al gazebo del Pdl di via Torino a Milano, dove è in corso una raccolta di firme per sostenere l’esecutivo.


– Il nostro giudizio rimane fortemente negativo nei confronti di chi tradendo il voto degli elettori deciderà di votare la sfiducia – ha detto ancora il premier riferendosi ai deputati di Futuro e libertà -. Io spero che ci ripensino per potersi guardare allo specchio senza vergognarsi.


Dicendosi «tranquillo ma stupito dell’intervento della magistratura» sulla presunta ‘compravendita’ di parlamentari in vista del voto di fiducia del 14 dicembre, il premier conferma che «chi vota la sfiducia al governo non ha altra possibilità che allearsi in futuro con la sinistra».


Il premier, in un audiomessaggio diffuso dal sito dei Promotori della libertà, aveva affermato:


«Non credo che ci saranno tanti parlamentari così ingenui da accodarsi ai pifferai del cosiddetto ‘terzo polo’, a quei signori che con ambizioni personali smodate, largamente superiori ai consensi di cui dispongono, vorrebbero cambiare la legge elettorale, per rendere di fatto impossibile l’assegnazione del premio di maggioranza e diventare così arbitri della situazione, scegliendo di allearsi poi con la sinistra per il governo».


«Il fine che unisce la sinistra e i traditori del mandato elettorale è uno solo: liberarsi di Silvio Berlusconi, che rappresenta per loro un ostacolo insuperabile per la conquista del potere. Un obiettivo che vogliono raggiungere a qualunque costo», sottolinea aggiungendo che «l’Italia ha bisogno di tutto, tranne che di una crisi di governo e di una crisi di stabilità».


«Vogliamo mettere di nuovo il destino dell’Italia in mano ai reduci, ai faccendieri della vecchia politica, che sono gli stessi che hanno provocato l’enorme debito pubblico che è diventato la palla al piede dell’Italia?», dice allora il Cavaliere che insiste:


«Possiamo fidarci di una sinistra e di questi suoi nuovi alleati, che potrebbero tradire il mandato elettorale, che vogliono spalancare le frontiere agli immigrati clandestini e dare loro il diritto di voto in pochi anni, per cambiare così il peso dei moderati che sono oggi la maggioranza del Paese?».


La manifestazione che il Popolo della libertà ha organizzato «nei gazebo, nelle piazze e nei teatri di tutte le città» è «una grande ‘operazione di amore e di verità’ a sostegno del nostro governo del fare, per impedire il tradimento degli elettori», afferma il presidente del Consiglio.


Il premier interviene anche sulla riforma dell’università che «rappresenta una svolta di grande importanza per l’avvenire dei giovani. E’ per questo che la sinistra, incurante dei veri interessi degli studenti, cerca di combattere questa riforma per le strade in maniera violenta e strumentale. Ma noi andremo avanti, perché vogliamo aprire ai giovani la strada del merito, dello studio e della ricerca, affinché possano competere in Europa».


Infine, la riforma della giustizia «è pronta» e «la approveremo nel primo Cdm dopo il voto del 14 dicembre, dal quale voto sono certo che il governo riceverà una rinnovata fiducia».