Un Milan bello e spietato bacchetta il Bologna

BOLOGNA – Un pranzo di tre portate che ingrassa la classifica, ma che anziché levare la fame aumenta gli appetiti. Un Milan così spietato come quello che ha fatto tre gol a Bologna può davvero fare sogni grandiosi: pochi fronzoli e grande efficienza. E’ con un trio di solisti che sono diventati una gran bella orchestrina: Boateng, Robinho e Ibrahimovic, tutti e tre in gol come a Brescia sembrano la migliore soluzione che Allegri possa proporre.

Vero è che il Milan si è trovato davanti una squadra che si é squagliata quasi subito. Il Bologna arriva da un tour de force di quattro vittorie in quindici giorni fra coppa Italia e campionato. Ma soprattutto da una settimana sconvolgente, con i giocatori che hanno messo in mora una società sull’orlo della bancarotta, ma che potrebbe già dai prossimi giorni passare di mano.

Tutti ingredienti che hanno cucinato una partita che non bisogna troppo interpretare: il Milan ha fatto il gioco, ha colpito con freddezza quando ne ha avuto l’occasione e ha rimbambito il Bologna con un possesso di palla a cui i rossoblù non sono mai riusciti a fare argine.

Dopo un tiro di Ramirez catturato da Abbiati in avvio è cominciato il concerto rossonero: il vantaggio è stato firmato da Boateng, acrobata in spaccata fra la difesa bolognese che ha trasformato in gol un bel disegno nell’aria di Ibrahimovic su cui Viviano non si è saputo opporre.

Dopo la mezz’ora il Milan ha messo a frutto per la seconda volta il suo gioco: stavolta è stato Boateng ad apparecchiare per Robinho, che è potuto correre felice verso la porta per non lasciare scampo a Viviano. Il portiere supplente della nazionale ha impedito il crollo prima dell’intervallo, prima su Ibrahimovic, poi su Robinho, quando però la sua ribattuta ha trovato sciatta la difesa e attento Zambrotta che ha lasciato però il tris sulla traversa. Il primo quarto d’ora della ripresa è stato l’unico momento in cui il Bologna ha abbozzato una reazione: un’improvvida uscita di Abbiati ha offerto una conclusione fuori misura di Ramirez, falciato poi, fuori area, dallo stesso Abbiati, con Rocchi girato da un’altra parte. Ma è bastato che Pirlo, padrone indiscusso del campo, servisse ad Ibrahimovic una corsa verso la porta per permettere allo svedese di siglare il suo nono gol in campionato ed al Milan di chiudere a mezz’ora dalla fine, senza affanni e con semplicità, una partita che consolida il primato in classifica.

Se non fosse stato chiaro che per il Bologna era una giornataccia ci si è messo anche Di Vaio, il capitano, goleador e simbolo della resistenza dei giocatori nel naufragio societario, che si è fatto parare un rigore da Abbiati, generosamente concesso da Rocchi per una spintarella di Seedorf in confuso mischione in area.
Il Milan legittima così la sua posizione in classifica e la rinforza in attesa degli altri risultati. Lo scatto per la fuga ha le firme di Ibra, Boateng e Robinho, ma il marchio di una squadra che funziona, alla quale Allegri ha saputo dar equilibrio e saggezza senza toglierle l’estro: 19 punti in sette partite sono lì a dimostrarlo.
I risultati delle ultime giornate fanno sì, invece, che il Bologna incassi la sconfitta con relativa serenità. Anche se non perdeva in casa da aprile, in classifica non suonano allarmi. La testa, in quella che probabilmente è stata l’ultima in casa della proprietà Porcedda-Menarini, era altrove. Sui tavoli dove, da oggi, si deciderà il futuro della sua storia secolare.