I finiani compatti: “Deve arrendersi prima del voto”

Un documento, nel quale si chiede a Silvio Berlusconi di dimettersi senza arrivare al voto alla Camera dopo aver incassato la fiducia al Senato anche grazie all’astensione di Fli. E’ questo l’estremo tentativo che, dopo ore di fibrillazioni in Futuro e Libertà e un confronto serrato tra Gianfranco Fini e le colombe futuriste capeggiate da Silvano Moffa, potrebbe consentire di tenere insieme le diverse posizioni in Futuro e Libertà dopo il discorso di Silvio Berlusconi al Senato.

Di questo avrebbero parlato Silvano Moffa e Adolfo Urso con il premier Silvio Berlusconi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, nella sala del governo a Montecitorio. Moffa poi aveva incontrato il leader di Futuro e libertà Gianfranco Fini e aveva lasciato il piano della presidenza letteralmente scortato da Adolfo Urso e Andrea Ronchi. ”Non c’è nulla da dire”, avevano spiegato i due fedelissimi finiani ai cronisti che chiedevano al presidente della commissione Lavoro l’esito dell’incontro con Fini. “La giornata è ancora lunga”, aveva replicato invece Moffa che si era soffermato per qualche breve battuta con i giornalisti.

Abbottonata anche Maria Grazia Siliquini: “Si muovono solo le materie grigie”, spiega la deputata finiana mentre Ronchi ricorda che “il silenzio è la migliore cosa”. Ma l’intesa tra i finiani sembra vicina.