Dopo la fiducia appuntamento europeo

BRUXELLES – Incassata la fiducia, Silvio Berlusconi mette da parte per poche ore la politica italiana e vola nella capitale belga per partecipare al Consiglio europeo in cui i leader dei 27 dovranno discutere del fondo salva-Stati e della messa in sicurezza dell’euro. Il Cavaliere arriva in Belgio con ritardo rispetto alla tabella di marcia che prevede come primo appuntamento la riunione con i leader del Ppe. Nella riunione Berlusconi, a quanto riferiscono, ha ricevuto i complimenti di tutti i presenti per il voto di fiducia ottenuto dal governo. Un risultato, è stato il ragionamento di diversi leader presenti alla riunione, che arriva da un Paese importante dando quindi un segnale di stabilità a tutta l’Europa.

Il premier ha ringraziato tutti fornendo delle rassicurazioni sulla tenuta dell’esecutivo. All’uscita il Cavaliere ha dribblato le domande dei cronisti, un copione che si ripete anche al suo arrivo nel palazzo Justus Lipsius dove si tiene il Consiglio Ue. Silenzio assoluto anche quando gli viene chiesto un commento sulle critiche che arrivano dalla Confindustria.

– Si’,ho sentito…Bene – si limita a replicare a chi gli fa notare che da viale dell’Astronomia si giudica ‘’deludente’’ l’azione di governo che non riesce a far ripartire bene la ripresa
Di politica italiana Berlusconi potrebbe invece parlare con i 500 giovani popolari provenienti da tutta Italia per l’assemblea annuale dei giovani del Ppe che dovrebbe incontrare al termine della prima giornata di lavori del Consiglio. Non è escluso che con loro Berlusconi possa parlare delle prossime mosse del governo. Superato lo scoglio della fiducia infatti per il Cavaliere il prossimo mese sarà determinante per capire quale piega prenderà la legislatura.

L’obiettivo ora è cercare di convincere singoli parlamentari in modo da creare quell’area di moderati, un cosiddetto gruppo di responsabilità pronti a puntellare la maggioranza evitando così le urne anticipate che restano l’unica strada percorribile nel caso l’esecutivo non riesca ad andare avanti. Intanto già dalla prossima settimana il governo sarà chiamato a fare i conti con il pallottoliere. L’accordo tra i gruppi ha fatto sì che la mozione di sfiducia contro Sandro Bondi slitti a dopo la pausa natalizia. La prossima settimana però la Camera dovrà discutere la mozione di sfiducia al ministro per la Semplificazione Legislativa Roberto Calderoli e quella sulla riforma fiscale del Pd.