Napolitano: «Gli immigranti sono parte integrante del Paese»

ROMA – L’Italia terra di migranti e di immigrati: se da una parte occorre fermare la ‘’emorragia’’ di ‘’cervelli’’ verso l’estero, dall’altra occorre avere ben presente ‘’l’imprescindibile contributo’’ che l’immigrazione fornisce al nostro paese e favorire quindi ‘’l’integrazione fondata sul rispetto reciproco’’. In occasione della Giornata Internazionale del Migrante’’, istituita dall’Onu nel 2000, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto un messaggio rimarcando come la fuga di talenti è una ‘’debolezza’’ del nostro sistema. I dati, d’altronde, non fanno che confermare le parole del Colle: i connazionali che sono all’estero, dagli Usa, al Sudamerica, alla Germania, sono poco più di 4 milioni, la metà donne e, col passare del tempo, sono sempre più giovani. In casa nostra, invece, sono quasi cinque milioni gli stranieri regolari, pari al 7% dei residenti. Vent’anni fa, erano meno di 500 mila.


E l’Italia non può fare a meno di confrontarsi con un fenomeno dal quale ci guadagna: gli immigrati producono l’11% del Pil, sono il 10% dei lavoratori dipendenti e il 3,5% di imprenditori, forniscono risorse vitali per l’Inps (7 miliardi l’anno), regalano al fisco un miliardo perchè pagano di più di quanto ricevono in servizi. Soprattutto, l’ultimo dossier Caritas-Migrantes, sottolinea che l’apporto degli stranieri, sia per il sostegno demografico (13% delle nascite) sia per l’incidenza nell’economia è un dato incontrovertibile che potrà ‘’permettere all’Italia di uscire dalla fase di stanchezza in cui si trova’’. ‘’Con il tempo – ha detto Napolitano – l’emigrazione italiana si è notevolmente ridotta, ma non è mai cessata e, anzi di recente ha registrato una ripresa. Tuttavia il carattere della nostra emigrazione è profondamente mutato. I nuovi emigrati sono solo marginalmente lavoratori poco qualificati. A lasciare il nostro paese non solo per determinati periodi, ma definitivamente, sono spesso brillanti laureati e ricercatori, tecnici, imprenditori, personale altamente qualificato. Questa emorragia di talenti rappresenta allo stesso tempo una perdita per il nostro paese e un segnale di debolezza del nostro sistema scientifico e produttivo, della sua capacità di mettere a frutto risorse umane, di selezionare e promuovere in base al merito’’.


Per il presidente del Senato, Renato Schifani, l’Italia deve ‘’bandire ogni forma di intolleranza e razzismo e aiutare chi con il proprio lavoro e la propria cultura, ma nel pieno rispetto della legge, contribuisce ad accrescere la ricchezza sociale ed economica dell’Italia’’.


Da parte dell’opposizione, il presidente dell’Assemblea del Pd Rosy Bindi chiede che ‘’il Paese faccia proprie le parole del presidente Napolitano sul ruolo insostituibile degli immigrati alla crescita economica e civile dell’Italia’’.