Ora si cerca un nuovo Prodi

ROMA – ‘’Serve un nuovo Prodi’’: la parola d’ordine lanciata domenica dal vice-segretario del Pd Enrico Letta, è stata ripresa ieri da Beppe Fioroni, uno dei leader della minoranza dei Modem, che ha pure sposato la tesi di una alleanza con il Terzo Polo: l’ex ministro della Pubblica Istruzione aggiunge però un elemento in più, e cioè che questo patto sarebbe alternativo ad uno con Vendola e Di Pietro. Nella tarda serata i 75 parlamentari Modem si sono riuniti attorno a Walter Veltroni, Paolo Gentiloni e Fioroni in vista della Direzione del partito del 23 dicembre, dove gli unici a prendere di petto Bersani saranno i ‘’rottamatori’’.
– Il Pd deve fare scelte chiare – ha detto Fioroni – di progetto e di programma per il paese sui temi della crescita e dello sviluppo.

Il leader degli ex popolari si dice ‘’convinto’’ di una cosa, che questa proposta richieda ‘’un’alleanza forte e stabile’’, proprio perchè ‘’programmatica’’. L’alleanza col Terzo Polo, quindi, ‘’deve essere qualcosa di più e diverso di un fatto emergenziale’’ se vuole essere ‘’credibile per i cittadini’’. E poi una postilla: ‘’per fare questo il Pd dovrà dire dei no pesanti ad altre alleanze’’, cioè a Idv e Sel.

La posizione di Veltroni è un po’ più articolata ma non si allontana dalla proposta di Bersani: va bene discutere di alleanze con il Terzo Polo, purchè il Pd metta in campo una propria proposta forte per l’Italia, sia sul piano sociale ed economico sia su quello istituzionale. E’ intorno a questa che si verifica la praticabilità di una alleanza che non sia solo emergenziale (fatta solo per evitare la vittoria di Berlusconi). Bersani dà per scontato che ci sia questa proposta visto che sin dall’Assemblea nazionale di ottobre a Varese il Pd ha elaborato una proposta di riforma fiscale complessiva, tradotta anche in forma di emendamento alla Finanziaria.

Il segretario, parlando ai suoi, ha osservato che questo progetto è praticamente uguale a quello lanciato da Cisl e Uil nella loro manifestazione nazionale di novembre. Curiosamente alcuni giorni fa anche l’ex direttore generale di Confindustria Innocenzo Cipolletta, ha avanzato idee analoghe, e cioè lo spostamento del carico fiscale dal lavoro e dall’impresa alla rendita e al patrimonio. Tutti soggetti, questi, vicini all’ elettorato di centro. Insomma dai Modem non dovrebbero arrivare le barricate alla Direzione del 23. Il che non toglie che Veltroni è pronto a spingere sul pedale dell’innovazione con il ‘’Lingotto 2’’, la Convention che dovrebbe tenersi a Torino a fine Gennaio.

Intanto Di Pietro ha intimato Bersani affinchè il 23 il Pd scelga tra il Terzo Polo, da una parte, e Idv-Sel, dall’altra. E se tale risposta non arriverà lui procederà con il solo Vendola. Ma il capo della segreteria del Pd, Maurizio Migliavacca, ha annunciato che alla Direzione Bersani rivolgerà l’appello ‘’a tutte le opposizioni, nessuna esclusa’’ sulla base di una ‘’piattaforma repubblicana’’. Certo una alleanza del genere richiede ‘’un nuovo Prodi’’ e cioè un candidato leader che non sia espressione del partito maggiore, cioè del Pd, come fu il caso del Professore nel 1995. Sarà Casini?

– E’ anche lui di Bologna – ha osservato Fioroni – Comunque ci sono anche altri nomi possibili.
In ogni caso la disponibilità di Bersani a rinunciare alle primarie è un segnale che il Pd è pronto al ‘’sacrificio’’ di fronte a un ‘’federatore’’ che piaccia a tutti. Insomma sarebbe il famoso ‘’Papa straniero’’, ferma restando la carta di Enrico Letta, che Bersani ritiene sempre valida.