Berlusconi contro Fini: “Ha un patto con l’Anm ma ben presto sparirà”

La legge sulle intercettazioni si è arenata alla Camera dopo l’incontro tra Gianfranco Fini e i rappresentanti dell’Anm. Lo ha sostenuto Silvio Berlusconi durante il pranzo con gli eurodeputati del Pdl. L’Anm ha garantito – ha spiegato il premier – protezione a Fini e ai suoi uomini. Fini dal canto suo – ha proseguito il presidente del Consiglio – ha dato assicurazione che fin quando ci sarà lui nel ruolo di presidente della Camera non verrà fatta alcuna legge contro i magistrati.

Il Cavaliere ha sostenuto che il presidente dell’Anm, Luca Palamara, ha consegnato quattro emendamenti alla signora Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera. Fini “si è portato in un’rea di non voto, un’area che non esiste” ed è destinato a sparire, ha ‘sparato’ poi Berlusconi confidandosi con agli europarlamentari. ”E’ una delle barzellette del vasto repertorio di Berlusconi” è stato il lapidario commento di Gianfranco Fini ai suoi collaboratori circa l’uscita del premier, commentata anche dal Pd: “Sono parole di accusa molto gravi che delegittimano le istituzioni e che devono essere immediatamente chiarite o smentite. Se Berlusconi è davvero a conoscenza di protezioni che la magistratura avrebbe garantito al presidente della Camera e alcuni suoi ‘uomini’ non può limitarsi ad affermazioni generiche, ma deve assumersi le proprie responsabilità e quindi riferire subito dei fatti a sua conoscenza nelle sedi istituzionali e giudiziarie” ha detto la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti.

Tornando al premier, cattolici moderati non possono votare per Fini, ha sostenuto. Noi andremo in campagna elettorale a spiegare quello che è successo – ha proseguito il Cavaliere -, quando la gente capirà ancora di più Fini è destinato a sparire, ha sostenuto il presidente del Consiglio. “Il Pdl è al 31%, Fli è al 3,4 mentre Pier Ferdinando Casini ha il 6% ma solo perché piace alle signore e perché, al pari di Di Pietro, gode di una sovraesposizione mediatica” ha sostenuto Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha ripetuto la sua intenzione di abrogare la legge sulla par condicio, spiegando poi che il governo è uscito rafforzato dalla prova della fiducia alla Camera ma “se vogliamo fare le riforme dobbiamo allargare la maggioranza”.

Il premier si è detto convinto che ci saranno diversi esponenti di Fli e delle altre forze in Parlamento che voteranno a sostegno dell’esecutivo. Il Cavaliere ha citato le riforme in cantiere, facendo riferimento alla riforma della giustizia, alla riforma tributaria e alla riforma delle intercettazioni. Infine, Berlusconi ha spiegato agli eurodeputati del Pdl che l’Italia è sulla linea di chi avanza una ‘proposta europea’ per l’innalzamento dell’età pensionabile. In questo modo – questo il ragionamento – sarebbe l’Europa e non singoli Stati a decidere sulla possibilità di innalzare l’età pensionabile. Berlusconi ha poi spiegato di essere rimasto molto impressionato dal primo ministro inglese David Cameron. Tra i nuovi è il più bravo, ha forza, ha spiegato il presidente del Consiglio, assicurando che l’Italia ha tutte le carte in regola per far sentire la propria voce nel Consiglio europeo.