Il portafoglio degli italiani: meno bot, più depositi

ROMA – Sempre meno titoli di Stato e più conti di deposito e risparmio postale nei portafogli delle famiglie italiane. La Banca d’Italia, nel suo rapporto dedicato alla ricchezza delle famiglie, certifica la preferenza degli italiani verso attività più liquide nel 2009 a fronte comunque della resistenza di una spiccata predilezione verso il ‘mattone’ i cui valori rimangono stabili, dopo la corsa degli scorsi anni, e pari al 50% della ricchezza detenuta. Tuttavia rallenta la richiesta di mutui, più che dimezzata al 2% e che porta questo genere di finanziamenti a quota 349 miliardi (il 41% del totale dei debiti delle famiglie).


La ‘fuga’ da Bot, Btp e Cct (per alcuni dovuta ai tassi di interesse quasi a zero i quali, ora in rialzo non a caso stanno richiamando gli investitori privati) vede così le attività in titoli pubblici scendere a 189 miliardi contro i 259 del 2008. In rialzo invece il denaro contante (da 95,6 a 102,4 miliardi) e i conti correnti deposito, da 432 a 491 miliardi oltre alle azioni (da 584,4 a 636,6 miliardi) le quali hanno potuto beneficiare del recupero dei listini azionari nel 2009 mettendo segno ‘capital gains’ per 36 miliardi, seppure il primo semestre di quest’anno ha subito una battuta d’arresto.


Ma il 50% della ricchezza delle famiglie nazionali rimane nelle abitazioni. Alla fine del 2009, il valore del ‘mattone’ poteva essere stimato in circa 4.800 miliardi di euro con una crescita in termini reali dello 0,4 per cento. In media per famiglia il valore delle abitazioni è pari a circa 200.000 euro. La ricchezza in abitazioni, a prezzi correnti, è cresciuta tra la fine del 2008 e la fine del 2009 di circa lo 0,3 per cento (circa 13 miliardi di euro), un valore molto inferiore al tasso medio annuo del periodo 1995-2008 (circa il 6,3 per cento), a causa del rallentamento delle quotazioni sul mercato immobiliare. Secondo le previsioni, durante la prima metà del 2010 i prezzi degli immobili sono risultati sostanzialmente stabili rispetto alla fine del 2009 e per questo si ipotizza un incremento del valore della ricchezza in abitazioni per il primo semestre del 2010 inferiore all’1 per cento.


Composizione della ricchezza — La ricchezza netta delle famiglie italiane è stata nel 2009 pari a 8.588 miliardi di euro a prezzi costanti di cui 5.883 composte dalle attività reali, principalmente abitazioni (4.832 miliardi), stabili non residenziali e terreni. Circa 3.500 miliardi sono invece attività finanziarie quali depositi, titoli e azioni. Le passività finanziarie (mutui e prestiti personali) ammontano invece a circa 860 miliardi di euro. La ricchezza netta pro capite, a prezzi costanti, è stata di 142.327 euro mentre per famiglia ha raggiunto i 355.453 euro. La percentuale di ricchezza, ma i dati in questo caso sono riferiti al 2008, detenuta dal 10% delle famiglie più ricche è pari al 44,7%, invariato rispetto al 2006 ma in calo rispetto al 1998. Per contro la percentuale di famiglie con ricchezza negativa in 10 anni è passata da 2,3 a 3,2%.