La cina pronta a salvare l’Europa

ROMA – Dopo l’impegno a comprare i titoli di Stato portoghesi, la Cina alza il tiro sul debito europeo e apre al sostegno finanziario all’area euro piegata dalla crisi. Sullo sfondo la promessa di nuovi accordi commerciali sull’asse Pechino-Bruxelles, mentre sale l’allarme per la tenuta del debito europeo agli inizi del 2011, con Fitch che minaccia di tagliare a ‘junk’ il rating greco e Moody’s che ha gia’ bocciato l’Irlanda e punta ora sul Portogallo.

Dalla Ue, intanto, arrivano nuove aperture ad un aumento del fondo salva-stati. Con le sue enormi riserve valutarie la Cina, già primo sottoscrittore di bond americani, si era impegnata nei giorni scorsi ad acquistare debito portoghesi. Ora l’apertura è su scala europea.
– Pechino – ha detto ieri in termini più cauti uno de vice premier cinesi Wang Qishan – appoggia le misure prese da Ue e Fmi per stabilizzare i mercati finanziari, e ha già intrapreso azioni concrete per aiutare alcuni paesi europei a far fronte alla crisi del debito sovrano.

Il ministro del Commercio cinese Chen Deming spiega:
– Prestiamo massima attenzione al fatto che la crisi del debito europeo venga tenuta sotto controllo, specialmente a ciò che accadrà nel primo trimestre del prossimo anno.
Secondo il Financial Times, che cita alti funzionari Ue, la Cina si sarebbe impegnata ad ulteriori ‘’azioni concertate’’ a sostegno della stabilità finanziaria europea. Fra le misure possibili ci sarebbe l’acquisto dei bond dei Paesi al centro della crisi del debito e Qishan avrebbe promesso che Pechino è pronta a contribuire alle misure di stabilizzazione prese dall’Europa. In gioco ci sono interessi economici colossali come quelli trattati nel vertice bilaterale con la Ue svoltosi nella capitale cinese: una non belligeranza nel commercio internazionale che potrebbe sfociare in un trattato bilaterale sugli investimenti, e magari un coordinamento rafforzato Cina-Ue in sede di G20.

Che l’allerta sul debito europeo resti alta lo testimoniano le parole del presidente dell’Ue Herman Van Rompuy.
– L’Unione -a detto – è pronta a fare di più se necessario per la stabilità dell’area euro.
Due giorni fa il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker aveva anticipato che probabilmente si dovrà aumentare il fondo salva-stati agli inizi del 2011. . Ieri intanto, Juncker ha rilanciato l’idea degli euro-bond incassando aperture anche dal commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn. Nessuno si nasconde i timori di nuovi attacchi della speculazione sul debito europeo agli inizi del 2011, quando i Paesi dell’euro dovranno rifinanziare ben 560 miliardi di titoli di Stato.

Se i mercati dovessero colpire la Spagna potrebbero non bastare i 500 miliardi di euro massimi messi insieme dai due fondi d’emergenza europei. Anche la Bce, nel frattempo, non abbassa la guardia: assieme alla Fed e alle banche centrali di Canada, Giappone, Gran Bretagna e Svizzera l’Eurotower ha esteso fino ad agosto gli ‘swap’ per fornire liquidita nelle varie valute. Avanti tutta, poi, con le aste di liquidità in dollari, mentre il consigliere finlandese della Bce Erkki Liikanen promette: gli acquisti di titoli di Stato continueranno, anche se la crisi del debito europeo dovesse peggiorare.

CRISI


h2>Lisbona nel mirino della Moody’s

MADRID – Non rovina il Natale al Portogallo, paese ancora saldamente attaccato alle tradizioni, ma fa salire ancora un po’ la tensione a Lisbona la mossa annunciata ieri da Moody’,s, che ha messo sotto osservazione il paese lusitano minacciando una nuova svalutazione, entro tre mesi, del rating portoghese. L’agenzia americana non esclude un abbassamento del voto di due punti, da ‘A1’ a ‘A3’, dopo che in luglio, già, sulla scia della ‘crisi greca’, il rating portoghese era già passato da ‘Aa2’ ad ‘A1’. Cattive notizie in parallelo anche per la Grecia. L’altra grande agenzia di rating, Fitch, ha minacciato questa sera di tagliare il voto al debito ellenico al livello ‘junk’, la cosiddetta ‘’spazzatura’, dopo avere messo sotto osservazione con implicazioni negative il merito di credito di Atene.

‘’La solvibilità del Portogallo non è messa in questione’’, precisa Moody’s, ma l’agenzia si dice preoccupata dalla ‘’crscita molle’’ annunciata da Lisbona, dalla debolezza della domanda interna, oltretutto colpita dalle misure di austerita’ anti-deficit che il governo del premier socialista Josè Socrates è stato costretto a prendere sotto pressione dei mercati.

L’agenzia punta il dito anche sulle possibili difficoltà di rifinanziamento sul mercato delle banche lusitane e sui rischi che possono fare pesare sul controllo del deficit nuove misure di salvataggio degli istituti finanziari nazionali. Proprio ieri la stampa di Lisbona ha reso noto che il governo potrebbe dover intervenire con una ricapitalizzazione di mezzo miliardo a sostegno della banca Btp. Per la maggior parte degli analisti il momento della verità per il Portogallo potrebbe verificarsi all’inizio del 2011, quando il paese dovrà tornare sui mercati per le scadenze del debito e rischia di essere confrontato con tassi che lo spingerebbero verso un piano di salvataggio Ue, dopo Grecia e Irlanda.

In parallelo si giocherà anche la partita delle banche, sempre più dipendenti dalla Bce per il loro finanziamento. Il premier Socrates non ha replicato a Moody’s, ma ha garantito che il Paese rispetterà gli obiettivi di riduzione del deficit al 7,3% quest’anno e al 4,6% nel 2011.

A rischio di un calo del rating da parte di Moody’s è anche la Spagna, avvertita la settimana scorsa dall’agenzia di rating, che ha anche abbassare il rating a 30 banche minori del paese. Per il ministro dell’economia Elena Salgado, ora Moody’s ‘’esagera’’: l’agenzia di rating, ha detto, dovrebbe riconoscere la solidità del sistema finanziario iberico, confermato dagli stress test resi pubblici nei mesi scorsi. La Spagna, ha assicurato, non avrà problemi di rifinanziamento il prossimo anno.

CAMBI


La crisi del debito affossa l’euro

ROMA – Euro sempre sotto tiro sui mercati valutari internazionali a causa della crisi dei debiti sovrani nel Vecchio Continente. Ieri, prima Moody’s e poi Fitch hanno minacciato di tagliare rispettivamente il rating del Portogallo e della Grecia. Moody’s ha messo sotto esame il rating a lungo termine ‘A1’ del Portogallo per un possibile taglio del merito di credito a causa della ‘’bassissima’’ crescita economica del Paese lusitano, mentre in serata Fitch ha posto sotto osservazione con implicazioni negative quello della Grecia.

L’agenzia assegna ad Atene il rating BBB-, ossia l’ultimo grado d’investimento, con un ulteriore taglio i titoli di stato ellenici finirebbero nel campo dei ‘junk bond’ ossia spazzatura. L’euro ha perso quindi terreno contro tutte le principali valute internazionali. E’ crollato ad un nuovo minimo storico contro la divisa elvetica a 1,2561 franchi, con gli investitori in cerca di un bene rifugio.

– L’avversione al rischio sta guidando il rialzo del franco sui mercati internazionali – spiegano gli analisti. Dall’inizio dell’anno il franco segna un rialzo del 18% sulla moneta unica, ma anche dell’8% contro il dollaro e del 13% contro la sterlina inglese. La moneta unica è scivolata sotto 1,31 dollari nei confronti del biglietto verde a 1,3077 dollari rispetto ad 1,3131 segnato l’altro ieri in chiusura a New York ed è calato a 109,85 yen contro la valuta del Sol Levante.

– La spinosa questione dei debiti sovrani continuerà ad affliggere la moneta unica europea anche nel 2011 – spiegano alcuni analisti -. Le cause che sono alla radice del problema continuano a persistere.