Narducci al ministro degli Esteri Frattini: “All’Istituto di cultura situazione precaria”

È stata presentata oggi dal vicepresidente della commissione Affari esteri Franco Narducci e dal capogruppo del Pd della commissione Affari esteri Francesco Tempestini l’interrogazione al ministro degli Affari esteri Franco Frattini, nella quale si chiede quali provvedimenti il ministero “intenda adottare per porre rimedio alla situazione di precarietà che si riscontra all’Istituto italiano di cultura di Bruxelles e ricostituire un clima di credibilità e consenso sugli interventi a carattere culturale progettati e attuati nella capitale belga ed europea”.

Nell’interrogazione, Narducci fa riferimento all’articolo dell’intellettuale belga Paul Mertens pubblicato lo scorso 4 agosto sul quotidiano Le Soir. Nell’articolo Mertens, parlando dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles, “metteva sotto i riflettori la nostra politica culturale – scrive Narducci – attaccando la ‘falsa cultura che l’Italia va diffondendo nel mondo’”.

“Secondo le interpretazioni di autorevoli rappresentanti della comunità italiana in Belgio – continua Narducci – l’articolo di Mertens traeva origine dalla decisione del ministero degli Affari esteri italiano di richiamare in patria la direttrice dell’Istituto italiano di cultura dopo averla reintegrata a Bruxelles in ottemperanza ad una sentenza emessa in sede giudiziale”. “Infatti – spiega il parlamentare eletto all’estero – il ministero degli Affari esteri il 12 luglio scorso ha richiamato la direttrice dell’Iic, Sira Miori, inviata a Bruxelles tre mesi prima su richiesta del giudice che aveva condannato la sua illegittima rimozione”. Attualmente all’Iic di Bruxelles “si registra una situazione molto precaria tanto che l’Istituto – afferma Narducci – è stato affidato alle mani di persone che non hanno dato prova fino ad ora di capacità particolari e brillanti, senza contare le perplessità che suscitano talune scelte amministrative con gravi ricadute sui conti pubblici tali da legittimare sospetti di illecito arricchimento”. In queste condizioni, l’Istituto “non è di certo un buon biglietto da visita per la comunità italiana di Bruxelles” afferma Narducci. L’Iic al contrario “dovrebbe svolgere un ruolo prestigioso e propulsivo per il nostro Paese, promuovendo un’immagine degna del nostro patrimonio culturale e della nostra lingua”, dichiara Narducci, lamentando anche il fatto che “si tagliano i già scarsi fondi alla sede in questione e che si tarda a nominare un responsabile dell’Istituto”.

“Goethe, British Council, Alliance Française e Cervantes – ricorda Narducci -, hanno stipulato con le istituzioni europee accordi per l’insegnamento della rispettiva lingua ai funzionari mentre l’Italia non dà segnali rassicuranti per la difesa e la promozione della lingua nazionale. Anzi – continua il deputato del Pd – arrivano segnali preoccupanti su questo versante proprio nel momento in cui, a cinque mesi dal richiamo a Roma della direttrice Sira Miori, l’Istituto italiano di cultura risulta ancora privo di una direzione adeguata agli obiettivi che è chiamato a raggiungere”.

“Pertanto chiediamo al governo – conclude Narducci nell’interrogazione – una assunzione di responsabilità verso la comunità italiana in Belgio e verso l’Italia intera, una assunzione di responsabilità che può avvenire solo con la nomina tempestiva di un nuovo ed autorevole direttore dell’Istituto italiano di cultura a Bruxelles”.