Obama, riprende quota. Vacanze alle Hawaii

Washington- Messe a segno importanti, e sudate, vittorie al Congresso, Barack Obama vola alle Hawaii e torna a volare in alto anche nei sondaggi. Dopo mesi di brutte notizie, e quella che lui stesso ha definito la terribile «batosta» elettorale del due novembre, il presidente può veramente considerare meritati i 10 giorni di vacanze che, come ormai è tradizione, si godrà, sulle spiagge delle isole dove è nato, insieme alla famiglia, amici e i più stretti collaboratori.


Nonostante la sconfitta elettorale, e la prospettiva dell’insediamento a gennaio di una Camera in cui i repubblicani avranno una fortissima maggioranza, Obama è infatti riuscito in queste ultime settimane di maggioranza democratica al Congresso a far approvare due importanti leggi – il rinnovo degli sgravi fiscali insieme ai sostegni per i disoccupati e l’abolizione del divieto per gay di accesso nell’esercito – e ratificare il Nuovo Start.


Vittorie che hanno subito avuto un effetto sul tasso di popolarità del presidente che, dopo mesi di caduta libera, è risalito al 56%, secondo il sondaggio della Cnn che registra come la maggior parte degli americani sia soddisfatta della modo in cui Obama è riuscito a trovare un compromesso con i repubblicani sul pacchetto fiscale.


Il dato interessante di questo e di altri sondaggi è infatti quello che sembra premiare la politica bipartisan che Obama sembra aver voluto intraprendere, riuscendo per esempio ad attirare i voti di un consistente drappello di senatori repubblicani a sostegno della ratifica del trattato per la riduzione degli arsenali strategici, anche a scapito dei leader Gop del Senato che avevano invece assunto posizioni negative.


Il 44% degli intervistati premia la volontà di cooperare mostrata dai senatori Gop nel sondaggio Cnn. Ed in un altro sondaggio, dell’istituto Gallup, si registrano anche degli interessanti movimenti tra l’elettorato repubblicano: pur rimanendo altissima l’opposizione al presidente Obama, tra i repubblicani moderati il tasso di approvazione è salito dal 9% al 29% nelle ultime due settimane. Un, relativo, passo avanti dovuto principalmente al compromesso sul rinnovo degli sgravi fiscali, anche per i ceti più ricchi, per il quale, ricordiamolo, Obama si è guadagnato gli attacchi e gli strali dei democratici della Camera. Che alla fine, però, non hanno certo potuto votare contro l’accordo siglato dal loro presidente.