Denuncia le ‘cimici’ a casa e al ministero

ROMA – Dispositivi di ascolto nell’ufficio e nell’appartamento romano del leader della Lega Nord Umberto Bossi e al ministero delle Riforme. Lo ha raccontato lo stesso Bossi ai giornalisti a Ponte di Legno, aggiungendo che la sua segretaria si è insospettita per alcune frasi che nessun altro poteva sapere: “Troppa gente era a conoscenza di quello che avevo detto solo a lei”, ha spiegato. Il ritrovamento delle microspie sarebbe avvenuto due mesi fa.


Il leader della Lega ha detto di aver chiamato un privato per la bonifica. “Non volevo far casino – ha spiegato -, tanto un’inchiesta non trova niente. Sono uno che tende a minimizzare”, ha precisato. Da parte sua, il ministro dell’Interno “Maroni ha mandato i suoi uomini”.


In seguito alle dichiarazioni la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, per il momento contro ignoti, e le ipotesi formulate dal procuratore Giovanni Ferrara sono quelle di istallazione illecita di apparecchiature atte a intercettazione comunicazioni telegrafico-telefoniche (articolo 617 bis del Codice penale) e cognizione illecita di conversazioni altrui (617 Cp).
Intanto non è stato convalidato il fermo nei confronti di Marco Previati, 21 anni, accusato di aver compiuto, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre scorso, l’attentato contro la sede della Lega Nord a Gemonio, in provincia di Varese, a poche decine di metri dall’abitazione di Umberto Bossi.


Per il gip Giuseppe Battarino l’arresto di Previati è “illegittimo”. Il giovane era stato arrestato in flagranza, lo scorso 31 dicembre, con l’accusa di detenzione di materiale esplodente. A quanto emerge, il giudice ha ritenuto che quantità e qualità del materiale pirico trovato in possesso di Previati non fossero tali da giustificare l’arresto. Fonti investigative, spiegando che la mancata convalida sarebbe da attribuire a un’“interpretazione tecnica della legge”, ribadiscono che il quadro accusatorio nei confronti del giovane resta “intatto” e vi sarebbero comunque “indizi concordanti e convergenti” tali da ipotizzare un suo coinvolgimento nell’attentato contro la sede del partito.