Caso Battisti, L’Italia in piazza: «Giustizia, non vendetta»

ROMA – Chiedono ‘’giustizia, non vendetta’’. Pretendono che ‘’il criminale Battisti non resti impunito’’. E non esitano a definire l’ex presidente brasiliano Lula ‘’un vigliacco’’, un ‘’complice dei terroristi’’. Ieri, per centinaia di italiani, è stato il giorno della protesta di piazza, davanti alle sedi diplomatiche brasiliane, contro il ‘no’ all’estradizione di Cesare Battisti deciso nei giorni scorsi da Brasilia. Una piazza che ha unito le principali città italiane, da Milano a Firenze, da Bari a Napoli, da Torino a Roma, dove però esponenti della maggioranza e dell’opposizione hanno manifestato da ‘separati’.

In campo, oltre ai politici, anche familiari delle vittime del terrorismo, studenti e perfino brasiliani. Tutti legati dalla condanna nei confronti di chi non ha consegnato alla giustizia italiana ‘’l’infame assassino’’.
A Roma, una Piazza Navona invasa dalle bancarelle delle festività natalizie ha ospitato il sit-in di protesta più ampio, organizzato davanti all’ambasciata brasiliana, al quale hanno aderito in circa cinquecento. Un commosso Alberto Torregiani, figlio di una vittima dei Proletari armati per il comunismo e vittima a sua volta, si è detto soddisfatto da questo ‘’sit-in popolare’’ senza bandiere di partito per essere ‘’uniti per una battaglia che è ottenere l’estradizione dell’ex terrorista’’.

Ma neppure il caso Battisti ha unito maggioranza e opposizione: gli esponenti del Pdl e quelli del Pd e dell’Idv hanno manifestato infatti separatamente e in momenti diversi. Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, il senatore del Pdl Maurizio Gasparri e diversi altri parlamentari hanno partecipato al sit-in. E il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto non ha esitato a definire Battisti un ‘’criminale’’ e a condannare ‘’l’ambiguo’’ ruolo della Francia. Mentre Di Pietro, arrivato alla manifestazione con gli esponenti del Pd, è stato più volte interrotto da chi gli ha urlato contro ‘’terrorista’’ e ‘’buffone’’.

Decine di striscioni hanno accusato Lula di essere ‘’un vigliacco, un complice’’ di Battisti, inneggiando alla ‘’giustizia, ma non alla vendetta’’. Alla mobilitazione hanno preso parte anche alcuni brasiliani, convinti che ‘’Lula abbia sbagliato’’. A poche centinaia di metri dal sit-in però, sono spuntati anche alcuni manifesti a favore di Battisti, in seguito rimossi. A Milano, davanti al consolato brasiliano, un centinaio di leghisti ha lanciato il boicottaggio di tutti i prodotti carioca venduti in Italia al grido di ‘’Lula viados’’. Mentre in serata 200 militanti del Pdl, tra cui il ministro della Difesa Ignazio la Russa, sono tornati davanti gli uffici diplomatici ribadendo lo sconcerto italiano per una decisione, quella di Lula, che ieri ha mobilitato mezza Italia.