Giustizia, blocco informatica Alfano assicura: «Tutto risolto»

ROMA – Il problema del blocco dell’assistenza informatica a tribunali e procure ‘’è stato risolto. Il servizio riprenderà regolarmente da domani e cioé dal 7 gennaio, ancora prima della piena ripresa del lavoro negli uffici giudiziari”.All’indomani dell’allarme lanciato dall’Associazione nazionale magistrati sul rischio della chiusura dei tribunali per effetto del venir meno dell’assistenza informatica, è lo stesso ministro della Giustizia Angelino Alfano a far sapere che il problema, nato dal taglio del bilancio della giustizia e in particolare dalla mancanza di 33 milioni di euro per onorare integralmente il contratto con le aziende del settore, è stato ‘’scongiurato’’, almeno per i prossimi mesi, grazie a una variazione di bilancio e in attesa di ulteriori fondi dal ministero dell’Economia. Un annuncio che arriva nel bel mezzo di una giornata carica di tensione, con l’opposizione all’attacco del governo, l’avvocatura, associazioni e sindacati (anche quello dei funzionari di polizia) schierati con i magistrati, e la proclamazione di due settimane di sciopero dei giudici di pace contro quella che ritengono la ‘’controriforma’’ della magistratura onoraria che l’esecutivo si accingerebbe a presentare.


E se in serata l’Anm esprime’’soddisfazione’’ per il reperimento delle risorse necessarie a garantire l’assistenza informatica, non rinuncia però a sottolineare che si tratta comunque di ‘’soluzioni tampone che non offrono reali prospettive per il futuro”.


Sono da poco passate le cinque del pomeriggio quando il ministro con una nota informa di aver ‘’sottoscritto le variazioni di bilancio necessarie’’, pari a 5 milioni di euro, ‘’in attesa che il ministero dell’Economia – con la sensibilità che ha sempre dimostrato verso l’informatizzazione assicuri anche il suo sostegno a questo essenziale servizio”. E fa sapere che la prossima settimana presenterà ‘’un piano di razionalizzazione dei costi dei servizi di manutenzione”.


Ma è un annuncio, come spiega lui stesso, con un “retrogusto amaro”.
– Alcuni esponenti dell’opposizione e taluno della Anm hanno tifato per lo sfascio per potere accusare il ministro della Giustizia e il Governo di averlo creato – Parole quelle del Guardasigilli che arrivano, dunque, al termine di una giornata difficile, cominciata con accuse dure da parte dell’opposizione e con la richiesta di Giulia Bongiorno del Fli di dare ascolto all’allarme della magistratura.


– Siamo al de profundis della giustizia. Il governo vuole affossare definitivamente tutto il sistema – aveva dichiarato in mattinata il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro, mentre dal suo stesso partito Luigi De Magistris aveva definito il taglio di risorse per la giustizia ‘’un colpo di mannaia’’.
Nessuno sconto nemmeno dal Pd, che con Giuseppe Lumia aveva parlato di ‘’colpo di grazia definitivo alla giustizia’’ e con Laura Garavini di mafie che festeggiano per i tagli. In serata è la capogruppo in Commissione Giustizia Donatella Ferranti a chiudere il cerchio.


– Alfano – ha commentato – non provi a gettare la croce addosso all’opposizione; piuttosto, spieghi come questa assurda vicenda sia potuta accadere, cioé se sia stata frutto di una politica miope o di un sotterraneo desiderio di sfascio