Camera ad ostacoli, ecco i ‘temi caldi’

ROMA – La caccia all’autosufficienza messa in moto dalla maggioranza avrà, con ogni probabilità, la sua ‘verifica’ già martedi prossimo, quando a Montecitorio si riunirà la prima capigruppo del 2011. Sarà possibile allora, anche a seconda del calendario che verrà messo a punto, capire se le rassicurazioni del presidente del Consiglio sui numeri della maggioranza allontanino o meno le preoccupazioni di ‘tenuta’ in un mese che si preannuncia, anche in Parlamento, carico di tensioni.


All’esame delle Camere, infatti, ci saranno questioni ‘calde’ che preannunciano, inoltre, più di una ‘conta’. Il federalismo, ad esempio, passa dalle parole di questi ultimi giorni (con i continui aut aut della Lega) ai fatti, ovvero al voto che già ora appare decisivo per le sorti della legislatura.


Non secondario il possibile passaggio parlamentare sul testamento biologico che vede in prima linea per una sua ‘urgente’ calendarizzazione i cattolici di tutti gli schieramenti politici (che chiedono di tornare al ddl Calabrò che conteneva il divieto assoluto di sospensione di idratazione e alimentazione artificiali). A cercare di mettere insieme le anime cattoliche dei vari partiti ci stanno provando Silvano Moffa e Paola Binetti che puntano ad arrivare ad un emendamento ‘bipartisan’ che cancelli i dubbi di interpretazione nella modifica apportata in commissione Affari sociali. Ma il tema, al di là della sua ‘sensibilità’ per le questioni affrontate, diventa ‘delicato’ soprattutto in chiave politica affacciando forse il primo problema di unità per il neonato Terzo Polo. Terzo Polo che si trova intanto al lavoro, nel tentativo di trovare una posizione comune, anche su un’altro tema: la sfiducia al ministro Bondi. Dopo lo slittamento di dicembre – un po’ per il dibattito sulla fiducia al governo, un po’ per questioni ‘diplomatiche’ – a gennaio la mozione Pd-Idv (salvo dimissioni dell’ultima ora) sarà posta in votazione. E martedì, alla capigruppo, Udc e Api (orientate per l’astensione) attenderanno di conoscere l’esito del braccio di ferro tra finiani e maggioranza con i primi pronti a votare la sfiducia nel caso in cui Lega insista con il dibattito parlamentare sul ruolo del presidente della Camera. Il Carroccio, al momento, non sembra recedere dalle intenzioni manifestate a fine dicembre con la lettera all’ufficio di presidenza della Camera di valutare la calendarizzazione di un dibattito in Aula sul ruolo dello stesso Fini.


Gennaio decisivo anche per il ‘milleproroghe’ che dovrebbe essere messo all’ordine del giorno della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama dove Fli, Svp ed Mpa sono determinanti e in grado di ‘far ballare’ maggioranza e governo. Pur in calendario d’Aula per lunedì, tema ‘sensibile’ è anche la ratifica dell’accordo tra Italia e Brasile sulla cooperazione nel settore della difesa (già approvato dal Senato). Con ogni probabilità il trattato – grazie ad un accordo raggiunto dopo il no brasiliano all’estradizione di Battisti – verrà congelato e rispedito in commissione. La corsa ad ostacoli per la maggioranza – che dopo le cadute di dicembre teme nuovamente la ‘Camera con svista’ a causa dei numeri ancora incerti, addirittura inferiori o in bilico in 14 commissioni – completa il suo percorso con altri due temi spinosi: la mozione di Fli sul pluralismo dell’informazione nella Rai e la proposta di legge costituzionale per l’abolizione delle province. Non dovrebbero esserci problemi, al di là delle polemiche politiche che tradizionalmente lo accompagnano, per l’ok alla proroga del finanziamento delle missioni internazionali.