Cavani stende la Juve

NAPOLI – Poteva essere la serata di Fabio Quagliarella ed invece è la serata di Edinson Cavani. Il Matador annienta la Juventus, la abbatte con una tripletta che lo riporta in testa alla classifica dei cannonieri e soprattutto lo incorona definitivamente ‘re del San Paolo’. Canta Napoli.

Battendo la Juve, gli azzurri in un colpo solo agguantano la seconda posizione in classifica e dimenticano le sofferenze del giovedì dell’Epifania a Milano contro l’Inter. La Juventus, con numerose ed importanti assenze, si sgretola sotto i colpi degli azzurri, messi meglio in campo e fisicamente più pronti degli avversari. Vista l’assenza di Quagliarella, la gara avrebbe potuto essere almeno quella del riscatto di Luca Toni, il sostituto del goleador di Castellammare di Stabia, recuperato da Marotta in tutta fretta sul mercato di riparazione. Ma il responso del campo dice che l’ex bomber del Genoa non riesce a lasciare il segno e la sua prima presenza tra le file juventine è impalpabile e poco significativa.

Del Neri, viste le assenze forzate, è costretto a giocare con gli uomini disponibili. Tiene in tribuna Sissoko, che avverte dolore ad un ginocchio, ed affida la zona centrale del campo ad Aquilani e Marchisio, con Krasic e Pepe sulle fasce. In attacco debutta in bianconero Luca Toni, che, appena giovedì scorso, aveva giocato con la maglia del Genoa sulle spalle. Scherzi del calciomercato di mezza stagione.
Mazzarri invece conferma quasi ‘in toto’ l’undici battuto a metà settimana dall’Inter a San Siro. L’unico innesto è in difesa, con Grava al posto di Aronica. Il Napoli è tatticamente ed atleticamente l’esatto opposto di quello che si era presentato a San Siro contro l’Inter.

La squadra di Mazzarri, in uno stadio gremito, davanti ad un avversaria ‘storica’ per la tifoseria partenopea, ritrova come per incanto la sua vena e la fluidità di gioco dei suoi giorni migliori.
Nel primo tempo i partenopei, dopo una decina di minuti in cui lasciano il predominio del gioco agli avversari, sprigionano una furia agonistica incontenibile. La Juventus è sovrastata sul piano fisico. Inoltre la partita è impostata tatticamente da Mazzarri in maniera perfetta. Il centrocampo degli azzurri è numericamente pari a quello degli juventini solo sul piano teorico. In realtà Dossena e Maggio sulle fasce, pur lavorando anche in difesa, sovrastano i loro diretti avversari Krasic e Pepe. E poi ci sono i tre attaccanti – Cavani, Lavezzi ed Hasmik – che spesso retrocedono per dare una mano, al contrario di quello che fanno Amauri ed il debuttante Toni, che restano schiacciati sempre nell’area di rigore del Napoli.

L’intensità di gioco dei padroni di casa, già di per sé nettamente superiore a quella dei bianconeri, viene supportata dal continuo incitamento del pubblico che, come è ormai abitudine consolidata, ‘sente’ talmente tanto la partita con la Juve da dare un contributo speciale allo spettacolo e all’incontro.
Dopo la doppietta del primo tempo, Cavani fa centro anche all’inizio della ripresa ed a quel punto la partita non ha più storia. Il Napoli si lancia verso i vertici assoluti della classifica. Per la Juventus c’é tanto lavoro da fare.