Borghezio (Lega): «L’Abruzzo è un peso morto»

ROMA – ”Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. E’ sano realismo padano”. E’ quanto dice l’esponente leghista Mario Borghezio e consegna al programma televisivo in onda su You Tube KlausCondicio.

– Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell’Abruzzo – prosegue l’esponente leghista – è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate. Eccezioni ci sono dappertutto, ma complessivamente è stata un po’ una riedizione rivista e corretta dell’Irpinia: prevale sempre l’attesa degli aiuti, non ci sono importanti iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall’alto, nonostante dall’alto arrivi molto. Mi domando quale sarebbe stata la reazione degli abruzzesi nei confronti di un comportamento ‘risparmioso’ da parte dello Stato, con l’invio di aiuti a gocce come è per i veneti; questo – conclude – fa solo aumentare il senso di disaffezione dei veneti verso lo Stato centralista, credo che siamo ormai giunti ad un punto di rottura”.

Immediate le reazioni del mondo politico alle «dichiarazioni shock» dell’esponente della Lega Nord.
– Sono sorpreso dalle dichiarazioni di Borghezio che molto probabilmente è male informato sul ruolo e sui risultati dell’attuale gestione di due anni di governo del centrodestra – è stata la replica a caldo, serena e pacata, del presidente della regione, Gianni Chiodi, che è anche commissario per la ricostruzione e commissario per la sanità -. L’Abruzzo – ha continuato Chiodi – è l’unica regione in Italia ad aver ridotto il deficit del 12%, è l’unica regione ad aver dato un importante taglio ai costi della politica, è una regione presa a modello nella riduzione del deficit sanitario, è la regione ad aver conseguito la più alta percentuale di incremento nell’esportazioni manifatturiere, quindi – ha proseguito Chiodi – non è un peso morto, bensì molte regioni dovrebbero prenderla ad esempio.

In riferimento al terremoto, Chiodi ha sottolineato che ”c’è stata una reazione energica, più di 30 mila persone sono rientrate nelle case e sono stati attivati 12 mila cantieri, certo è che la ragione della restituzione delle tasse e la crisi economica in atto crea incertezza, preoccupazione e tensione. In fondo gli abruzzesi chiedono di ricevere lo stesso trattamento degli altri terremotati in Italia”.

– Rispediamo al mittente il rilievo di essere cittadini lamentosi – ha proseguito Chiodi, Borghezio venga qui a rendersi conto di persona di quanto accaduto. Non voglio fare raffronti con altre situazioni italiane sia pure gravi, ma quello che è accaduto in Abruzzo credo sia una catastrofe che non ha eguali nel nostro paese.
Dal canto suo, il portavoce dell’Idv, Leoluca Orlando, ritiene che Borghesio debba chiedere immediatamente ”scusa ai terremotati dell’Abruzzo perchè ha offeso la sofferenza dei vivi e il ricordo dei morti”.

”Un peso morto per lo Stato e per gli italiani – ha proseguito in una nota- non sono gli abruzzesi, ma è Borghezio e i leghisti come lui. Il Carroccio si dissoci dalle inqualificabili parole dell’europarlamentare e chieda scusa ai poveri cittadini abruzzesi che, oltre alla grave tragedia subita e alle mille promesse non mantenute da questo governo, ora si devono anche sentire gli oltraggi di persone come Borghezio. Borghezio si domandi come mai Berlusconi ha cessato le passerelle mediatiche a L’Aquila e perchè le macerie sono ancora nel centro storico dove non è mai iniziata la ricostruzione”.

Sulla stessan falsa-riga la reazione di Giovanni Lolli, deputato del Pd.
– Borghezio prima di parlare e di vomitare i suoi insulti farebbe bene ad informarsi sulle ‘tante’ cose avute dai terremotati abruzzesi rispetto ad altri – afferma Lolli -. Legga l’ultima norma appena approvata: il ‘mille proroghe’. Scoprirà che la sospensione del pagamento delle tasse per gli alluvionati del Veneto è stata regolarmente e giustamente provvista di copertura finanziaria mentre la sospensione per sei mesi della restituzione (e non del pagamento) di quello che non abbiamo pagato nello scorso anno non è provvista di nessuna copertura finanziaria. Tutto questo nonostante il Parlamento abbia votato all’unanimità una mozione ed il presidente del Consiglio abbia solennemente e pubblicamente annunciato che i terremotati aquilani sarebbero stati trattati come i terremotati di Umbria, Marche e Molise e come gli alluvionati di Alessandria i quali hanno restituito le tasse non pagate dopo molti anni e con una fortissima decurtazione. Prima di pensare a noi come dei privilegiati, Borghezio si venga a fare una camminata e cerchi di verificare di persona – conclude – come stiamo e come siamo stati trattati.

– L’Italia del terzo millennio non può essere questa – sostiene dal canto suo Domenico Menia, deputato di Fli -. Le parole di Borghezio rappresentano solo una parte del Nord, un Nord tribale formato da quelli che vanno agli incontri con le corna di vacca e le pelli di lupo. Si commentano da sole.

Ha quindi proseguito:
– Le espressioni di Borghezio sono le solite e si commentano da sole ma danno voce anche a qualcosa che esiste. Ma non tutto il Nord è così. Anche la Lega non è tutta uguale – precisa – ci sono leghisti corretti e civili come quelli che il ministro dell’Interno Roberto Maroni rappresenta perfettamente. Poi, c’è una sorta di Lega tribale che vuole dividere l’Italia in tribù dove alcune vogliono insegnare alle altre come si vive. Io credo invece in una Italia unita e solidale, dove ci si aiuta. Temo – conclude Menia – che qualcuno nella Lega possa interpretare il federalismo come una sorta di secessionismo.

Anche l’eurodeputato dell’Idv è intervenuto per replicare alle dichiarazioni di Borghezio.
– Le affermazioni di Borghezio non sono frutto di un delirio, ma di un ragionamento lucido che rispecchia la filosofia razzista e antimeridionalista della Lega. Sono parole che proiettano un’ombra negativa sul federalismo, cioè sulla possibilità che esso rispetti i principi di solidarietà e unità nazionale.
De Magistris sostiene che ”l’eurodeputato leghista ha offeso l’intera comunità abruzzese, vittima del terremoto e della speculazione operata dalla ‘cricca’ di Bertolaso&co., la quale per mezzo degli appalti della ricostruzione ha cercato di lucrare su un dramma umano, trovando referenti all’interno dello stesso esecutivo di cui la Lega fa parte”.

– L’Abruzzo – aggiunge – è una ferita aperta e l’insuccesso più grande del governo: la ricostruzione è ancora in alto mare, mentre il rinvio della restituzione delle tasse è entrato nel Milleproroghe soltanto in corner e resta da capire quale sarà il suo effettivo destino. Borghezio pensi piuttosto a Bertolaso, eminenza grigia di ‘appaltopoli’ così vicino al premier, invece di farci vergognare in Europa per le sue posizioni razziste.