L’auspicio: Bersani lasci perdere Fini e Casini

ROMA – Basta con l’illusione di una Santa Alleanza con Fini e Casini. Nella Direzione del Pd di oggi, Bersani dovrebbe evitare di insistere nell’inseguimento di Udc e Fli e rilanciare piuttosto il profilo riformista del Pd: insomma, più programma e meno alleanze.
E’ questo l’auspicio emerso ieri alla riunione dei parlamentari di Movimento
Democratico, durante la quale si e’ anche detto che un voto, come è accaduto l’ultima volta, sarebbe una forzatura e un rischio per lo stesso segretario.

La riunione, durata un’ora visti gli impegni dell’aula di Montecitorio, ha visto una introduzione di Walter Veltroni, seguita da alcuni interventi (tra gli altri Marco Minniti,
Enrico Morando, Walter Vitali, Marilena Adamo), dedicati soprattutto alla Convention di Modem che si terra’ al Lingotto di Torino il 22 gennaio.

L’appuntamento, ha spiegato Minniti, verra’ aperto da Veltroni, chiuso da Beppe FIoroni, mentre Paolo Gentiloni interverra’ a chiusura della mattinata. Previsti ospiti esterni, come Anthony Giddens e Gary Hart. Il Lingotto rilancerà il profilo riformista del Pd, con cinque proposte “comprensibili” e che “parlino all’intera società”. All’appuntamento potrebbe essere presente anche il segretario Pier Luigi Bersani,
naturalmente se andra’ bene la Direzione di domani. In diversi interventi e’ stato auspicato che Bersani domani prenda atto del “niet” ricevuto tra l’altro ieri e oggi da Casini e Fini. Piuttosto che insistere sul tema delle alleanze si pigi sull’acceleratore del programma, rilanciando appunto il profilo riformista del partito.

Insomma nei giorni scorsi sono stati diversi gli elementi di differenziazione, a partire dalle primarie, quindi la Direzione non e’ scontata. Molto dipendera’, ha detto anche Veltroni, dal tenore delle parole del segretario.