Terzo Polo, mano tesa al governo, verso un «patto per le riforme»

ROMA – Il Terzo Polo tende la mano al Governo e lancia un ‘’patto per le riforme’’ che coinvolga, tanto la maggioranza quanto l’opposizione, ‘’per il bene dell’Italia’’. Fini e Casini rispondono poi a Silvio Berlusconi che ha bocciato l’ipotesi di un governo di larghe intese.
– Non ci interessano le poltrone – sostengono -, piuttosto il rilancio del paese.


Dunque nessuno ha mai pensato ad un accordo sull’Esecutivo, si è parlato solo di iniziative comuni sulle riforme: è la posizione dei futuristi e dei centristi. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dalle colonne di Repubblica invita a ‘’proporre soluzioni per evitare l’asfissia’’ del Paese e immagina anche una ‘’grande assise con 100 teste pensanti in grado di trovare soluzioni’’ per l’economia e per il lavoro. Il leader di Fli svolge anche una ampia riflessione sulla situazione economica, mostrando di condividere almeno in parte l’analisi fatta in questi giorni dal ministro Giulio Tremonti.


Pier Ferdinando Casini smonta le voci di malumori interni al nuovo polo e definisce l’intervista di Fini ‘’impeccabile, bella, chiara, limpida e precisa’’. Per il leader dell’Udc in caso di elezioni, da evitare comunque perchè ‘’perniciose per l’Italia’’, il Terzo Polo si presenterebbe unito.


Da Berlino il presidente del Consiglio, dopo un incontro con il Cancelliere Angela Merkel, spiega di non credere all’avvio di un dialogo con una opposizione, a suo dire, ‘’divisa, senza leader, senza progetti, senza idee e senza una persona con cui sia possibile parlare in modo serio’’. Da Roma Italo Bocchino, capogruppo di Fli a Montecitorio, rilancia con un avvertimento al premier chiarendo che il Polo della Nazione non teme le urne.
– Siamo pronti – spiega – per andare alle amministrative insieme.


A Berlusconi risponde anche un altro colonnello di Fini, Adolfo Urso.
– Noi non abbiamo mai parlato di un patto di governo, come la ‘grosse koalition’ in Germania – spiega l’ex ministro – ma di un ‘patto delle riforme’ nel quale ognuno rivesta il ruolo che si è scelto, all’opposizione come al governo. Nessun interesse per le poltrone ma l’idea di realizzare riforme per lo sviluppo nel Paese.
Tra queste, in primis, ci sono “un patto tra generazioni e le liberalizzazioni’’. Ne hanno parlato lo stesso Urso, Linda Lanzillotta dell’Api e Gianluca Galletti dell’Udc in vista del meeting del Terzo Polo del 29 e 29 gennaio a Todi. E proprio sulle liberalizzazioni Bocchino sfida il ministro Tremonti, che oggi è intervenuto su questo argomento sul ‘Corriere della sera’, invitandolo a ‘’passare da un editoriale a una proposta di legge, da presentare in Parlamento’’. Federalismo e mozione contro Bondi restano sullo sfondo. Quanto alla riforma federalista Lanzillotta e Urso spiegano di attendere ancora le controproposte del ministro Roberto Calderoli alle loro osservazioni.


Sulla sfiducia al ministro, Bocchino spiega che ‘’se Bondi si dimettesse ci sarebbe un problema in meno’’, ma la questione è allo studio di Buttiglione e di Rutelli che lo hanno preceduto negli anni scorsi al ministero della Cultura. Oggi, intanto, l’Udc riunisce i suoi segretari regionali a Roma. Nell’incontro con Casini si discuterà delle candidature alle prossime amministrative e delle liste in accordo con gli altri componenti del Terzo Polo.