In fuga gli italiani, il circo Bellucci sotto assedio

ROMA – Per gli italiani in Tunisia – circa tremila residenti e mille turisti – sta diventando progressivamente più facile fuggire dagli scontri che infiammano la capitale tunisina e tornare a casa. Resta però estremamente difficile la situazione del Circo Bellucci – un centinaio di persone, bambini inclusi – bloccati da giorni a Sfax, 300 chilometri da Tunisi, in balia di saccheggiatori senza scrupoli, con i viveri, acqua e cherosene agli sgoccioli. Elevatissima resta l’attenzione delle autorità italiane sul caso dei circensi per i quali era stato chiesto da subito un servizio di sorveglianza da parte di guardie mobili dell’esercito che, però, fino a ieri, è risultato non essere mai stato attivato.

L’ambasciatore Pietro Benassi – che ogni ora si mette in contatto con i proprietari del circo – scattato il coprifuoco, ha provveduto a reiterare la richiesta di un presidio delle Forze armate tunisine per garantire la sicurezza dei circensi. Oltre che per rifornirli di beni di prima necessità.

– In ogni caso il circo non è mai stato sotto assedio né si sono registrati atti ostili – ci tiene a sottolineare l’ambasciatore.

Nella capitale, intanto, le principali compagnie aeree e navali che operano nel Paese stanno aumentando la capacità dei propri mezzi, mentre l’aeroporto, dopo il caos degli ultimi due giorni e i bivacchi chilometrici di fronte ai check-in, è tornato a funzionare regolarmente. E’ stato un volo Alitalia, l’AZ 4863, con 156 passeggeri a bordo, il primo aereo di una compagnia occidentale a decollare dallo scalo di Tunisi. La compagnia di bandiera italiana, come confermato dalla Farnesina, ha ripreso ad essere operativa con due voli al giorno da e verso Tunisi rafforzando significativamente la capacità degli aeromobili impiegati e mettendo a disposizione un call center attivo h24.

Tra i primi a rientrare, i familiari dei dipendenti dell’Eni nel paese nord-africano. Anche al porto le navi hanno ripreso a salpare. L’ambasciata italiana ha inviato un team per facilitare le operazioni di imbarco dei connazionali che si erano riuniti presso i moli e, grazie alla collaborazione della linea di navigazione Grimaldi, si è potuto garantire l’imbarco di quante più persone possibili. Anche quando non munite di prenotazione.
– La mia priorità per tutti i cittadini italiani è che venga garantita la loro incolumità fisica – non si stanca di ripetere l’ambasciatore italiano Pietro Benassi che da tre giorni, grazie anche all’Unità di crisi della Farnesina, sta fornendo una ‘’capillare informativa’’ a tutti i connazionali che hanno notificato la loro presenza in Tunisia, attraverso un sistema di sms che scatta ogni 8 ore.

E di certo l’attenzione del diplomatico resta alta soprattutto sul caso del Circo Bellucci in attesa di una nave che riporti i circensi a casa senza essere costretti ad abbandonare attrezzature ed animali, una cinquantina in tutto. Toccante la testimonianza inviata in serata dai fratelli Benassi via mail: ‘’quella di oggi è stata un’altra giornata drammatica: la nostra situazione è sempre più difficile e non abbiamo più alcun tipo di protezione. Balordi rivoltosi ci tengono sotto assedio’’.

– Non abbiamo più nulla da mangiare – raccontano i Bellucci da giorni asserragliati nelle loro roulotte – ieri sera abbiamo finito le lenticchie avanzate da capodanno e in più non possiamo uscire dalle nostre carovane perchè ci prendono a sassate. Abbiamo visto uccidere persone davanti ai nostri cancelli. Siamo sconvolti.
Rinnovano quindi al Governo la loro richiesta: ‘’fate arrivare una nave per noi’’.

– Fate in modo di portare in salvo un’intera comunità – dicono rivolgendosi al ministro degli Esteri Franco Frattini e al premier Silvio Berlusconi. In attesa di una soluzione definitiva, l’ambasciatore Benassi continua a prodigarsi per i circensi: ieri era riuscito a far arrivare del latte in polvere per una neonata di 3 mesi, la mascotte del Circo Bellucci, figlia di Emidio che lo gestisce insieme al fratello Attilio. Oltre al latte l’ambasciatore ha fatto anche recapitare il frumento per gli animali.

– Un grande segno di responsabilità che ci lascia ben sperare per poter trovare una soluzione positiva al piu’ presto – hanno commentato i fratelli Bellucci ringraziando il diplomatico.