Marine Le Pen punta all’Eliseo

TOURS – Ruggisce Marine Le Pen, la primadonna dell’estrema destra francese, nel suo primo discorso da leader al congresso di Tours, nella regione della Loira, e promette uno ‘’sforzo senza precedenti’’ per fare del Fronte Nazionale una forza di governo, in grado di conquistare il potere nel voto presidenziale del 2012. Una svolta – avverte la figlia dello storico leader Jean-Marie Le Pen rispondendo all’Ansa poco prima di rivolgersi al suo popolo – che non ha nulla a che vedere con quella di Fiuggi, quando nel 1995 Gianfranco Fini abbandonò l’etichetta di post-fascismo.

– Lui – dice – si alleò con Berlusconi, noi con l’Ump (il partito del centrodestra del presidente Nicolas Sarkozy, ndr.) non ci andremo mai.

Piuttosto, dirà poco più tardi dal palco dell’auditorium Vinci, dove è stata accolta dall’ovazione dei circa 2.000 sostenitori al grido di ‘Marine all’Eliseo’, l’obiettivo è creare una ‘’grande casa per tutti coloro che sono innamorati della Francia’’.

– Dobbiamo fare del nostro partito uno strumento per strappare il potere a chi ha ridotto il nostro Paese in questo stato – ha aggiunto, riferendosi a tutti i governi di destra o sinistra che negli ultimi cinquant’anni hanno dominato la scena politica transalpina. Poi l’affondo contro Sarkozy:
– Per essere rispettato il presidente della Repubblica deve essere rispettabile.

Nel suo discorso, che ha aperto con un sentito omaggio al padre, Marine non ha comunque rinnegato i ‘pilastri’ dell’ideologia frontista.

– Il nostro – dice – è un impegno di resistenza contro i due grandi totalitarismi moderni: che sono l’islamismo e la globalizzazione. E ancora:
– La Francia e l’Europa non possono essere un califfato. Non lo sono mai stati e non lo saranno mai.
Stessa virulenza su altri temi tipici del partito, come il contrasto all’Ue (‘’il sogno europeo si è trasformato in un incubo’), l’uscita dalla moneta unica, o l’imperialismo Usa. Poi l’elogio degli Stati nazione.

– Vogliamo un protezionismo sociale e territoriale che scongiuri lo smantellamento della nostra economia e dei posti di lavoro – sostiene -. Vogliamo decidere a casa nostra ciò che è giusto per casa nostra.

Nessuna ingerenza dell’Ue, quindi, taglia corto la bionda Marine, 42 anni, avvocato pluridivoriziata, tre figli: poco prima aveva respinto il paragone con Giovanna d’Arco (‘’non ho più l’eta…’’’), pur dicendo di voler ‘’incarnare la stessa lotta’’.

Rispetto alla vecchia guardia del partito, la prima presidente donna del Fn, che non fa più mistero della sua volontà di candidarsi all’Eliseo nel 2012 (secondo i sondaggi arriverebbe terza con il 18%), fa però molto più riferimento ai valori della ‘Repubblica’, a partire dalla laicità, in netta rottura con la tendenza contro-rivoluzionaria dell’estrema destra, ma anche ai temi sociali e ai diritti delle donne. Un altro segno, secondo gli osservatori, della volontà di dare al partito un’impronta più aperta e moderna. Obiettivo a cui non ha dato aiuto il padre Jean-Marie che, a margine dei lavori, ha usato un infelice stereotipo sugli ebrei. Respingendo le accuse di un giornalista, che ha detto di essere stato picchiato ed espulso dal servizio d’ordine durante la serata di gala del Fn, l’altra sera, Le Pen ha risposto che ‘’avrebbe potuto trattarsi di un terrorista’’.

– Questo personaggio – ha continuato – ha detto di essere stato espulso perchè ebreo… ma questo non si vedeva né dal suo tesserino stampa (che gli é stato sequestrato dal servizio d’ordine, ndr.) né, oserei dire, dal suo naso.

Da parte sua, Marine ha glissato sulla vicenda. E, a fianco del padre e dei duemila sostenitori, ha chiuso il suo intervento sulle note della Marsigliese.