Haiti, rientra ‘Baby Doc’, una nuova incognita nel caos

PORT-AU-PRINCE – Ancora un’ennesima giornata convulsa ad Haiti, accompagnata da una sorpresa carica di incognite: l’ex dittatore Jean-Claude ‘Baby Doc’ Duvalier è giunto domenica a Port-au-Prince proveniente dalla Francia per la sua prima visita nel Paese caraibico da quando, nel 1986, venne deposto, prendendo la via dell’esilio.

L’arrivo di ‘Baby Doc’ (59 anni) è un nuovo elemento nel caos politico nel quale si trova il Paese, che qualche giorno fa ha commemorato il primo anno dal devastante terremoto che ha fatto piu’ di 300 mila vittime. L’ex dittatore aveva assunto il potere nel 1971 dopo la morte del padre, ‘Papa Doc’.

La domanda che tutti si fanno a Port-au-Prince è quale ruolo intende avere ‘Baby Doc’. A quanto pare vuole rientrare a Parigi giovedí e, a detta dell’ambasciatore francese a Port-au-Prince, Didier Le Bret, ha già il biglietto aereo.

Analisti locali e internazionali si domandano inoltre quale sarà l’impatto della sua presenza nella vicenda elettorale apertasi dopo il primo turno delle presidenziali dello scorso 28 novembre. In vista del ballottaggio, in programma domenica ma sospeso proprio a causa della crisi politica, un rapporto presentato qualche giorno fa dall’Organizzazione degli stati americani (Osa) ha raccomandato al presidente uscente René Preval di sostituire Jude Celestin, vicino allo stesso Preval, con il popolare musicista Michel Martelly. Secondo l’Osa, quest’ultimo sarebbe stato il secondo più votato e quindi toccherebbe a lui, e non a Celestin, affrontare nel secondo turno l’ex ‘first lady’ Mirlanda Manigat. Tale posizione, che a quanto pare viene contestata da Preval, sarà al centro dei colloqui che il segretario dell’Osa, l’ex ministro degli esteri cileno Jose’ Miguel Insulza, avrà a Port-au-Prince, dove è giunto ieri.

Ma in queste ore tutti gli sguardi sono puntati su Duvalier, che al suo arrivo è stato accolto da una folla di sostenitori e che, dopo aver baciato il suolo di Port-Au-Prince, ha assicurato di essere tornato per “aiutare il mio paese”.

Amnesty International (Ai) e Human Rights Watch (Hrw), due organizzazioni dei diritti umani che seguono da tempo il complesso ‘dossier Haiti’, hanno ricordato il pesante passato dell’ex dittatore, chiedendone l’arresto. Durante il suo ‘regno’, Duvalier “ha violato in modo sistematico i diritti umani, rendendosi colpevole di crimini contro l’umanità”, ha per esempio sottolineato Amnesty.
Fonti dell’opposizione sostengono che ci potrebbe essere una complicità da parte di Preval nell’inaspettato viaggio dell’ex dittatore. Il premier haitiano, Jean-Max Bellerive, ha d’altra parte ricordato che ‘Baby Doc’ è un “cittadino haitiano rientrato a casa, come suo diritto”.

La storia di ‘Baby Doc’


PORT-AU-PRINCE – Quando si proclamò presidente a vita aveva 19 anni, ora ne ha 59: dopo una lunga assenza, Jean-Claude ‘Baby Doc’ Duvalier è di nuovo al centro della scena politica in Haiti, dove perse il potere nel 1986 dopo un’ondata di manifestazioni contro il suo governo.

Quello fu l’anno della fuga, visto che Jean Claude scappò dal paese con un cargo militare Usa, lasciandosi alle spalle un’isola devastata, e scegliendo quale rifugio Parigi, dove aveva appartamenti di lusso, oltre a un vero e proprio castello, accompagnato da una Ferrari e da una corte di adulatori. Sia lui sia il suo governo furono accusati di aver saccheggiato il paese. E infatti, qualche anno fa il governo svizzero bloccò i fondi depositati in banche elvetiche dall’ex dittatore.

Duvalier e il suo entourage furono accusati dal governo di Haiti di aver stornato oltre 100 milioni di dollari negli anni della dittatura sull’isola caraibica, prima della sua caduta nel 1986. ‘Baby Doc’ e’ figlio di Francois Duvalier, ‘Papa’ Doc’, che nel 1957 si autoproclamò presidente a vita di Haiti, instaurando un regime corrotto e sanguinario. Jean Claude continuò il percorso paterno, fatto di morti, soprusi, angherie, sofferenze.