Simeone si presenta: “E’ una bella sfida”

CATANIA – C’é grande traffico sulla tratta Buenos Aires-Catania. Sarà per questo che Diego Simeone, seguendo le orme degli undici connazionali già in rossazzurro, é sbarcato in città con quattro ore di ritardo. E’ cominciata ieri pomeriggio l’avventura etnea del nuovo allenatore del Catania, vincolato con un contratto sino al giugno del 2012.

Partito martedì da Buenos Aires, il tecnico argentino, chiamato a rimpiazzare Marco Giampaolo dopo il divorzio-lampo consumatosi meno di 24 ore prima, è sbarcato all’aeroporto di Fontanarossa con un volo privato proveniente dallo scalo romano di Ciampino raggiungendo subito la squadra, a lavoro a porte chiuse sul campo sintetico del centro sportivo di Massannunziata. Fatta la conoscenza di Mascara e compagni, alcuni dei quali, come Andujar e Gomez, peraltro già allenati in passato, il ‘Cholo’, come è soprannominato da sempre, si è recato in sede per la conferenza stampa di presentazione.

“Ringrazio la società – ha detto Simeone – per avermi riportato in Italia. Questa per me è una bella sfida, un’esperienza importante, un’occasione che cercherò di cogliere. Anche dall’Argentina, ho sempre seguito il vostro campionato e so che il Catania è una realtà di spessore. L’amministratore delegato Lo Monaco mi ha illustrato gli obiettivi del club: mi riconosco nel progetto, arrivo con grandi motivazioni. Il fatto di trovare molti miei connazionali in organico agevolerà l’ambientamento”.

Noto per il suo forte temperamento, in campo come in panchina, l’ex giocatore di Pisa, Inter e Lazio si è messo in mostra come allenatore vincendo in patria il campionato di Apertura 2006 con l’Estudiantes e quello di Clausura 2008 con il River Plate. Conclusa nell’aprile del 2009 la poco fortunata esperienza con il San Lorenzo, Simeone, 40 anni, è alla prima esperienza da tecnico in Serie A.

“A chi mi associa a Mihajlovic per il carattere – spiega il ‘Cholo’ – posso dire che di Sinisa ho ottimi ricordi ai tempi dell’esperienza laziale. Non so quante similitudini possano esistere tra noi due, imparerete a conoscermi giorno dopo giorno. Il mio calcio? Il modulo di riferimento può essere il 4-2-3-1 o il 4-3-1-2, ma i numeri non bastano a spiegare tutto. Voglio una squadra decisa, che faccia pressing alto e resti corta e compatta in campo. Per riuscirci, il primo presupposto é una buona condizione fisica”.

Simeone trova una squadra piena di connazionali (ben undici, più il giovane difensore Galeano, il cui ingaggio è imminente), ma in un periodo piuttosto difficile: quattro sconfitte nelle ultime sei giornate di campionato, nessuna vittoria nel 2011 e il vantaggio sulla zona retrocessione ridottosi a tre sole lunghezze. E sabato al Tardini c’é il delicato anticipo con il Parma dell’ex Pasquale Marino, il tecnico che ha riportato i rossazzurri in Serie A.

“Ci aspetta subito una gara molto dura – spiega l’allenatore rossazzurro – andremo in ritiro per prepararla come si deve. Questo è un gruppo di valore, il mio compito sarà consentirgli di rendere secondo le sue potenzialità”.

Idee chiare. Per Simeone come per la società, che ha rimpiazzato Giampaolo in tempi brevissimi. “Premesso che i ventidue punti sinora all’attivo sono un bilancio non disprezzabile – puntualizza Lo Monaco – riteniamo di avere a disposizione la migliore squadra di sempre e quindi non vogliamo accontentarci. Serviva una sterzata per evitare di appiattirsi sull’obiettivo minimo, Simeone ha le qualità tecniche e temperamentali che fanno al caso nostro”.