Golf, Molinari: «Westwood N.1, ma tornerà Tiger»

ABU DHABI – Domani prende il via l’Abu Dhabi Golf Championship, il terzo torneo stagionale dell’European Tour 2011, il primo però di grande respiro internazionale. Ai nastri di partenza ci saranno anche i ‘tre moschettieri’ azzurri, Matteo Manassero, Francesco ed Edoardo Molinari. Il field è quello delle grandi occasioni ed annovera, tra gli altri, anche il numero uno del mondo, Lee Westwood, insieme con i più grandi esponenti del golf mondiale come il tedesco Martin Kaymer, in testa alla classifica europea e campione uscente, lo statunitense Phil Mickelson e gli inglesi Ian Poulter e Paul Casey. Farsi strada tra non è impresa facile e lo sa bene, Francesco Molinari, che nel 2010 ha vissuto una stagione brillante e ricca di successi.

– L’obiettivo è quello di migliorare i risultati dell’anno scorso – programma -. La scorsa stagione è stata fantastica, per cui non sarà facile. Però ho lavorato bene quest’inverno, per cui spero di riuscire ad avere ottimi risultati quest’ann.

Competizioni a parte, Francesco Molinari cerca di sostenere il movimento golfistico italiano che proprio grazie ai suoi risultati ed a quelli di suo fratello Edoardo e di Manasserro (quest’anno alla sua prima stagione completa da Pro, ndr) ha letteralmente spiccato il volo, togliendosi in parte di dosso anche la polverosa etichetta di sport d’elite.

– In molti paesi il golf ormai non è più considerato uno sport per pochi eletti – sottolinea – ed anche in Italia le cose stanno cambiando, per fortuna. Di questo bisogna anche ringraziare l’impegno della Federazione che ha aperto il tesseramento libero consentendo a chiunque con prezzi accessibili di poter giocare a golf. Io, Edoardo e Matteo abbiamo dato una grossa mano al movimento e ne siamo fieri – continua -, ora dobbiamo solo cercare di ottenere ancora tanti risultati, di essere costanti e le cose verranno di conseguenz.
Spesso in campo Francesco ha come avversario suo fratello Edoardo, protagonista anche lui della splendida avventura azzurra in Ryder Cup.

– Tra di noi c’é un pizzico di competizione come è normale che sia – sorride Francesco -, ma soprattutto c’é complicità. Ci divertiamo molto a giocare insieme, siamo abituati sin da quando eravamo ragazzini. Non facciamo altro che fare una cosa che ci piace moltissimo ad un livello più alto di quando avevamo iniziato.
Quando, cioé, i genitori portavano i due fratelli a seguire le loro partite di golf e quelle dei loro nonni. Una passione che si è tramandata di generazione in generazione, creando poi i migliori professionisti azzurri in circolazione.

– Il mio modello è sempre stato Costantino Rocca, sin da quando ero piccolino – ricorda -. Era il migliore italiano nel circuito professionistico. Mi piacerebbe tanto seguire le sue orme, speriamo di continuare su questa strada.

Arrivare in vetta però è dura. Essere numero uno del mondo non è cosa da poco.
– Ora il più forte è sicuramente Lee Westwood, lui è lì in alto, quindi è giusto dire che sia lui il più forte – ammette il torinese -, ma sono sicuro che Tiger Woods con il talento che ha, presto tornerà il numero 1.
Intanto ad Abu Dhabi celebrano i giocatori italiani, con tanto di articoli e prime pagine dei quotidiani. Ieri l’inserto sportivo del “The National” apriva con una foto a tutta pagina di Matteo Manassero con il titolo “The Italian prodigy”. Chissà che il circuito di Abu Dhabi (Paese di cui è testimonial, ndr) non sia per lui la rampa di lancio per raggiungere i due Molinari in Ryder Cup. José Maria Olazabal, nuovo ct dell’Europa, per il momento resta a guardare.