Terzo Polo: «Berlusconi si dimetta». Bersani: «Dai giudici da dimissionario»

ROMA – Silvio Berlusconi attacca i pm politicizzati e annuncia una riforma della giustizia per fermare i pm che vogliono eliminare chi è stato democraticamente eletto. Pd e Terzo Polo, sia pure con diverse sfumature (i primi ipotizzando anche le elezioni i secondi no), ribadiscono la richiesta di dimissioni del premier. A difesa del Capo del governo si schiera Umberto Bossi che parla di un ‘’premier massacrato dai giudici’’. E chiude con una battuta:
– Pensate se agli uomini non piacessero le donne…

Il Cavaliere punta la procura di Milano e in un videomessaggio ai promotori della liberta’ non risparmia accuse a quei magistrati che ‘’hanno calpestato i più elementari principi della Costituzione per fini politici’’ (Servizio a pagina 3).

L’intervento del premier arriva al termine dell’ennesima giornata di fibrillazioni sul caso ‘Ruby’ con la richiesta da parte di tutte le opposizioni di dimettersi dal suo incarico. Il Terzo Polo oltre a chiedere un passo indietro al Cavaliere ipotizza la possibilità di andare anche ad elezioni anticipate. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, è convinto che ‘’molti italiani siano sconcertati per la gravità delle accuse mosse al presidente Berlusconi’’. E aggiunge ironico:
– L’unico che trova qualcosa di divertente, in tutto questo clamore, è il presidente del Consiglio. Francamente non so cosa ci sia da divertirsi.
La bufera giudiziaria che ha coinvolto il Capo del governo e le ricadute sull’intero dibattito politico sono seguite con grande attenzione da Giorgio Napolitano. In ambienti del Quirinale, nella sostanza, si conferma quanto detto dal Capo dello Stato nella nota diffusa l’altro giorno e cioè che il presidente del Consiglio deve chiarire la vicenda nelle sedi competenti, facendosi ascoltare dalla procura.

Le accuse di concussione e induzione allo sfruttamento della prostituzione minorile a carico del presidente del Consiglio però sono, per le opposizioni, il segnale che la misura è colma e che il capo del governo deve dimettersi e recarsi in tribunale per difendersi dalle accuse. A chiederlo da giorni sono l’Italia dei Valori e il Partito Democratico.

– Noi non chiediamo le elezioni anticipate, non le temiamo ma non togliamo a Berlusconi le castagne dal fuoco – mette in chiaro Pier Luigi Bersani – è lui che deve levare dall’imbarazzo se stesso e il Paese, vada dai giudici da dimissionario e poi si rimetta alle decisioni del capo dello Stato.

Stessa richiesta dal Terzo Polo che alza il tiro arrivando, appunto, ad ipotizzare anche la strada delle urne anticipate.
– Le dimissioni sono un’opportunità anche per il centrodestra’ – dice Pier Ferdinando Casini che bolla le parole di Berlusconi contri i magistrati come ‘’una dichiarazione di guerra di cui il Paese non ha bisogno’’.