Informazione e cultura contro i tagli

ROMA – Il mondo dell’informazione, della cultura, dello spettacolo, della scuola e dell’università si uniscono contro i tagli del settore in un’iniziativa ospitata nella sede della Federazione Nazionale della Stampa a Roma. Registi, attori, musicisti, giornalisti, studenti, ricercatori e professori hanno dato la loro adesione all’incontro convocato per denunciare il disagio del settore. Tra loro Ennio Morricone, Zubin Metha, Citto Maselli e Carlo Lizzani. Hanno partecipato anche le associazioni che hanno organizzato i blitz al Festival di Roma e ieri al Metropolitan. Con le mani alzate e dipinte di rosso con la scritta ‘Gi`yu le mani dalla cultura’, il movimento ha annunciato nuove iniziative per la prossima settimana anche in occasione della mozione di sfiducia al ministro Sandro Bondi.


– I tagli lineari messi in atto dal governo non sono in linea con la Costituzione – ha sostenuto Gaetano Azzariti, ordinario di diritto Costituzionale alla Sapienza di Roma, che ha aperto il dibattito -. Colpiscono in modo indiscriminato e finiscono con il favorire culture già sorrette dai finanziamenti e non garantiscono lo sviluppo scientifico. Servirebbe una rivoluzione culturale, che non appare però alla portata di un governo all’avanguardia della miseria morale.


Presente al dibattito anche Paola Gassman, figlia di Vittorio.
– Ho conosciuto personaggi enormi dello spettacolo che oggi vengono sempre più traditi in quello che hanno costruito – ha detto l’attrice -. Hanno potuto fare quello che hanno fatto perchè godevano di grande fiducia. Mio padre, dimostrando il suo amore per questo lavoro, diceva spesso ‘finchè ce lo fanno fare…’. Non vorrei che fossimo costretti un giorno a dire ‘è vero, non ce lo fanno fare più.


A promuovere l’iniziativa il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, che si è allargato con rappresentanti del mondo dello spettacolo.
– Lo scure dei tagli colpisce anche noi – ha spiegato il presidente della Fnsi, Roberto Natale -. Chiediamo da anni la riforma dell’editoria e siamo convinti che se tagliassero i fondi agli editori furbi, si troverebbero le risorse.


Natale ha quindi fatto riferimento al caso Ruby.
– Siamo sicuri – si è chiesto – che quello che accade non ci dica qualcosa su quello di cui ci stiamo occupando? Quelle signorine sono l’esplicitazione massima di un modello che da venti anni viene propagandato in maniera perfetta. C’è un membro del governo, Paolo Romani, che si vanta di aver prodotto ‘Colpo Grosso’ e viene fatto ministro non nonostante, ma grazie a quello. Non dobbiamo permettere – ha concluso citando una frase pronunciata nella manifestazione di Piazza del Popolo – che la tv distrugga nel pomeriggio quello che gli insegnanti spiegano la mattina.


Tra gli interventi anche quello del regista Emidio Greco, che ha elencato le ragioni della crisi del cinema italiano e ha chiesto di seguire il modello francese con la creazione di un Centro Nazionale di Cinematografia, finanziato con una tassa di scopo a carico di tutti coloro che utilizzano le opere cinematografiche. Sono intervenuti anche Gisella Belgeri, presidente del Cemat (Centri musicali attrezzati), in rappresentanza del mondo della musica, e Massimiliano Tabusi, della Rete29 aprile, in rappresentanza del mondo dell’università.