Nuova Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo

REGGIO EMILIA – Si è svolta stamane, presso la Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia, la «Seduta di insediamento della nuova Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo», organo della Regione Emilia Romagna che si occupa delle politiche di internazionalizzazione del sistema Emilia-Romagna e dei rapporti con le comunità di corregionali all’estero attraverso la collaborazione di oltre 100 associazioni sparse in 24 paesi.


Tra gli altri, alla presenza dei 52 membri che compongono la Consulta, sono intervenuti: Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia, Sonia Masini, Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Silvia Bartolini, Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo e Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna.


La seduta ha dato il via al secondo mandato della Consulta.


Ha aperto i lavori il sindaco Delrio che, ricordando il valore del Tricolore, ha sottolineato: «la nostra vita quotidiana è fatta dall’intreccio di tante culture, ma ciò non vuol dire che non ci sentiamo orgogliosi della nostra cultura italiana. Nelle città si misura il nostro sentirci stranieri o a casa propria. Portando con noi quei valori di solidarietà, unità e libertà che hanno dato vita alla nostra Repubblica e alla nostra Costituzione possiamo essere cittadini del mondo e sentirci a casa propria nelle città in cui viviamo».


«La Consulta costruisce reti importanti, è un investimento sulle relazioni», ha esordito il presidente della Regione, Vasco Errani. «Relazioni che sono fondamentali perché voi della Consulta siete i nostri ambasciatori nel mondo e riferimenti per conoscere i diversi paesi ed entrare nei vari mercati».


Errani si è detto «convinto che in un mondo che cambia chi meglio ce la farà saranno coloro che hanno un’identità e un’idea di futuro. Perché non esiste nella storia un popolo che ha deciso di chiudersi e che ha avuto un futuro».


«Voi siete un ponte tra diverse culture – ha detto Sonia Masini, rivolgendosi ai membri della Consulta – e siete ambasciatori nel mondo di ciò di cui andiamo più orgogliosi: la solidarietà, il lavoro, il nostro modello economico. Perché noi siamo una delle parti migliori d’Italia ed è anche grazie a voi che l’Emilia Romagna gode di prestigio all’estero. Gli emigranti portano inoltre con sé un grande messaggio perché l’emigrazione è insieme un atto doloroso, legato al distacco e alla separazione, ma anche un atto di grande apertura».


Sul tema dei 150 anni dell’unità d’Italia è tornata il presidente della Consulta Silvia Bartolini, «occasione per riflettere sulla nostra storia e sul contributo degli italiani all’esterno nella costruzione dell’Italia».


«In questi anni la Consulta – ha proseguito la Bartolini – ha lavorato seguendo tre indirizzi: la valorizzazione della memoria e l’indagine sulle storie collettive di emigrazione, l’estensione delle reti delle associazioni sparse per il mondo che oggi sono 105, la produzione di iniziative per i giovani perché le nuove generazioni possano sentirsi parte della cultura italiana».


Il presidente ha poi presentano i 52 membri che compongono la Consulta, di cui 23 sono indicati dagli enti locali, 23 scelti dalle associazioni estere e 6 dalle associazioni locali che lavorano sui temi dell’emigrazione.