Addio a Tullia Zevi voce degli ebrei italiani

ROMA – Tullia Zevi – morta oggi a Roma a 92 anni – è stata la prima, e finora unica, donna a guidare l’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). In quegli anni, dal 1983 al 1998 si è rivelata una figura laica ed illuminata, di grande prestigio, come leader di una minoranza che ha avuto molta parte nella storia d’Italia. L’apice della sua presidenza fu forse la firma nel 1987 dell’Intesa con la stato italiano: un accordo di straordinaria importanza che da allora regola i rapporti tra ebraismo. Sua ‘controparte’ all’epoca fu Bettino Craxi. L’anno prima aveva assistito alla visita di Wojtyla nella Sinagoga di Roma.


Nata a Milano il 2 febbraio 1919 apparteneva alla buona borghesia ebraica ed era di origini ferraresi: il padre, avvocato, era un noto e dichiarato antifascista. E questo essere di sinistra, moderata, è stata a lungo una componente essenziale dell’attività politica successiva di Tullia Zevi. Aveva studiato filosofia all’Università di Milano, frequentando al tempo stesso il Conservatorio. Lo spartiacque della sua vita – come per tutti gli ebrei italiani – furono le Leggi Razziali del 1938 all’epoca del fascismo imperante. Alla promulgazione di quella vergogna, Tullia Zevi era in vacanza in Svizzera con la famiglia. Da lì si trasferì in Francia, dove continuò il suo percorso di studi alla Sorbona di Parigi.


Quando la guerra coinvolse la Francia, l’intera famiglia emigrò negli Stati Uniti. Zevi proseguì i suoi studi universitari e divenne anche una virtuosa dell’arpa che suonò in maniera professionale in diverse orchestre. A New York frequentò i circoli antifascisti e iniziò la sua professione di giornalista.


Dopo la fine della guerra tornò in Italia insieme al marito, Bruno Zevi, architetto e critico d’arte. Come corrispondente venne inviata anche al processo di Norimberga e per trent’anni – dal 1960 al 1993 – è stata corrispondente del giornale israeliano Maariv, per il quale scrisse anche sul processo di Eichmann a Gerusalemme. Poi intraprese l’avventura dell’impegno civile nell’Unione: di cui fu prima vicepresidente e poi presidente per molti mandati.


Sostituita da Amos Luzzatto – uomo di sinistra come lei – alla guida dell’Ucei, è rimasta sempre molto attiva nell’impegno a favore dell’ebraismo. La sua morte oggi – era ricoverata da alcune settimane al Fatebenefratelli – ha suscitato un cordoglio unanime. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sottolineato:


– Il rapporto che ho potuto intrattenere con lei personalmente e poi sviluppare negli anni della sua presidenza della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane mi ha permesso di apprezzare profondamente la limpida e ferma consapevolezza storica e posizione ideale, l’alto impegno civile e la squisita umanità e cultura.


Il premier Silvio Berlusconi l’ha ricordata come ”personalità di grande spessore umano e intellettuale”. Il presidente del senato Renato Schifani ha detto:


– Scompare con Tullia Zevi un’alta figura intellettuale, testimone in Italia e nel mondo dei valori più nobili e condivisi della cultura ebraica di cui è stata apprezzata e indiscussa protagonista.


Il Presidente della Camera Gianfranco Fini l’ha definita ”intellettuale raffinata e promotrice instancabile della cultura della pace e del contrasto ad ogni forma di discriminazione sociale”.


Il leader dell’opposizione Pierluigi Bersani ha rammentato “la forza, il coraggio, la determinazione, la tenacia, la dignità” di Tullia Zevi, donna che ”non si è mai tirata indietro di fronte a nessuna battaglia in favore dei diritti e per la difesa dell’identità ebraica”.


– Se ne va – ha commentato Walter Veltroni – con Tullia Zevi una protagonista della nostra storia, una donna straordinaria, insieme forte, coraggiosa e mite.


Grande commozione nel mondo ebraico dove l’attuale presidente dell’Unione Renzo Gattegna ha ricordato ”una cara amica e una figura di alto livello umano e culturale. L’Unione – ha aggiunto – è stata da lei presieduta nel periodo dal 1983 al 1998 e noi tutti ricordiamo la profondità e la dignità di tanti interventi che furono da lei compiuti in difesa dei diritti degli ebrei e di tutte le minoranze e che le valsero il generale rispetto e la stima in particolare di coloro che poterono conoscerla”.


Riccardo Pacifici presidente della Comunità ebraica romana ha osservato che la sua scomparsa ”lascia un vuoto difficile da colmare”. L’ex presidente Amos Luzzatto l’ha definita “una guida illuminata dell’ebraismo italiano”. Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha detto che Tullia Zevi ha rappresentato ”anima laica dell’ebraismo italiano”. I funerali – a quanto si è appreso – si svolgeranno lunedì prossimo.