Palermo pressante ma il Brescia crolla solo all’86’

PALERMO – Difficile registrare, in una partita giocata fra due squadre della stessa categoria, una superiorità così schiacciante dell’una sull’altra. La montagna dell’assedio del Palermo, tuttavia, ha partorito il topolino di un gol a soli 4′ dalla fine. Una rete che poteva anche non arrivare, ma sarebbe stata un’ingiustizia davvero clamorosa. Perché il Palermo, oltre a meritare la vittoria, ha creato una colossale serie di palle-gol – 12, forse 15 – e se alla fine l’anticipo della seconda di ritorno contro il Brescia avesse fatto registrare un verdetto molto più clamoroso in termini di segnature, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.


Il Brescia ha solo scelto di non giocare, cercando nel contempo di non far giocare il Palermo. Che, magari, non sarà impeccabile dalla cintola in su, ma quando viene chiamato ad produrre gioco è capace di creare grattacapi a qualsiasi avversario, con il suo calcio geometrico e spumeggiante, illuminato dai flash di Pastore, Miccoli o Ilicic, dalla sostanza di Migliaccio e Nocerino, dal moto perpetuo di Balzaretti e Cassani sulle fasce. Poteva finire 6 o 7 a 0, alla fine ha deciso ‘solo’ una punizione di Bovo (fallo su Pastore), quando ormai si pensava che, davanti alla porta del Brescia, fosse stato posizionato un vetro, una specie di invisibile muro di gomma pronto a respingere ogni assalto dei padroni di casa.


Il primo tempo non ha nemmeno un granello di storia, nel senso che il Palermo impiega poco, quasi niente, a prendere in mano il comando delle operazioni, mettendo alla frusta un Brescia inesistente e inconsistente. Sembra di assistere ad una partitella d’allenamento del giovedì, fra una squadra professionistica ed una chiamata al ruolo di ‘sparring partner’. Per le ‘rondinelle’, che riescono ad andare alla conclusione solo al 35′ con Cordova (palla alta), i numeri sono impietosi e Michele Arcari diventa una specie di mito, un muro sul quale s’infrangono le ambizioni e le speranze del Palermo. Ma soprattutto il pallone, scagliato verso la sua porta quattro volte da Miccoli, due ciascuno da Nocerino e Pastore. In totale fanno otto conclusioni e cinque interventi decisivi del sostituto di Matteo Sereni, approdato in Serie A 32 anni. Ma non è tutto: il Palermo, infatti, colpisce anche la traversa, con un colpo di testa di Munoz (46′) su angolo, e reclama per un intervento assai dubbio in tandem di Zebina e Martinez su Pastore, che finisce a terra in area dopo avere spostato in avanti il pallone. Gervasoni fa finta di niente, dimenticando che, per molto meno, sono stati concessi rigori a grappoli. Il piatto del Palermo, nell’attuale campionato, invece, langue: rosanero ancora a quota 0 nella casella dei penalty all’attivo. Lo schiacciante dominio è condito da 8 angoli, che producono brividi sulla schiena dei lombardi e palpiti ai tifosi rosanero.


Nella ripresa il ritmo del Palermo cala un po’ ed il Brescia esce dal guscio, sfiorando addirittura il vantaggio con Caracciolo, che, al 7′, con un tiraccio di quelli che sembrano destinati in curva, timbra invece la traversa. Incredibile. Poi torna in cattedra il Palermo che spreca, spreca tanto, tantissimo, troppo, fino a 4′ dalla fine, quando Bovo s’inventa una prodezza che vale molto più di tre punti e mette fine ad una specie di strana profezia. Mercoledì si replica contro il Parma al Barbera, ma in Coppa Italia.


Palermo batte Brescia 1-0 (0-0).


Palermo (4-3-2-1): Sirigu sv, Cassani 6, Munoz 6.5, Bovo 7, Balzaretti 6.5, Migliaccio 6.5, Bacinovic 6, Nocerino 6, Pastore 6, Ilicic 7, Miccoli 6.5. (99 Benussi, 36 Darmian, 66 Andelkovic, 4 Kasami, 11 Liverani, 77 Kurtic, 32 Maccarone). All.: Rossi 6.5.


Brescia (4-3-3): Arcari 8, Martinez 4 (6′ st Zambelli sv), Zebina 6, Mareco 6, Berardi 6, Konè 5.5, Cordova 5.5, A. Filippini 5.5 (44′ st R.Taddei sv), Possanzini 5.5 (20′ st Hetemaj sv), Caracciolo 6, Lanzafame 4. (12 Leali, 23 Dellamano, 17 Baiocco, 14 Feczesin). All.: Beretta 4.


Arbitro: Gervasoni di Mantova 5. Rete: nel st 41′ Bovo. Angoli: 18-1 per il Palermo. Recupero: 1′ e 3′. Ammoniti: Lanzafame, Berardi, Hetemaj, Caracciolo per gioco falloso; Arcari e Bacinovic per ostruzionismo. Spettatori: 21.152, per un incasso di 285.241,00 euro.


** IL GOL ** – 41′ st: gran destro di Bovo su punizione dai 18 metri, in posizione leggermente spostata sulla sinistra, e pallone nel ‘sette’ alla sinistra di un pietrificato Arcari.